GASPORT (A. CATAPANO) - Unora di sonno, poi Etoo suona la sveglia, Doni si allunga, si fa per dire, e si ritrova col sedere per terra. Fine dei giochi. Pure questa è andata, unaltra prova diligente, ma senzanima. Esce a testa alta, ma esce, saluta, deve inchinarsi allInter. E non è nemmeno bella, la Roma di Montella. Tuttal più potrebbe essere un tipo, se solo si conciasse meglio. E inve
Avvertenza: la fortuna non può aiutare chi ci prova solo quando non può farne a meno, e allora la cannonata di Borriello sbatte sui pali ma non entra, così è la vita. Non potevano provarci prima? Oppure, non potevano giocare tutti come Leandro Greco? «Bravissimo dice Gian Paolo Montali pensare che erano tre mesi che andava in tribuna» . E lui: «Pizarro non stava bene (problema alladduttore destro, ndr), mi sono fatto trovare pronto: siamo stati sfortunati, nel finale meritavamo il gol» . «Tutto sommato abbiamo giocato una discreta gara gli fa eco Perrotta -, paghiamo lunica ingenuità collettiva della serata» . E in generale, «da tre mesi viviamo tutti nellincertezza, questo clima non ci aiuta. Anche la Sensi è stata una precaria» , dice.
Nervi Inevitabile, il finale di partita è pure rabbioso. A Burdisso saltano i nervi, sbotta pure la panchina romanista. Pradè allontanato, espulsi il vice di Montella Russo, lallenatore dei portieri Nanni, il preparatore Bertelli, che dice: «Eravamo tutti seduti, abbiamo imprecato solo quando Riise ha perso un pallone» . «Peccato commenta Gian Paolo Montali : in 180 abbiamo dimostrato di essere allaltezza dellInter, in fondo veniamo eliminati da un tiro da 40 metri di Stankovic. Siamo stati anche sfortunati, e poi solo tre minuti di recupero, mi sono sembrati pochi. Certo, se avessimo giocato più dei dieci minuti finali» . Sì, se vi foste svegliati prima.