IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Il tempo dei saluti è vicino. Montella prova inizialmente a rimandarlo - «Mi sento ancora in corsa» - per poi rendersi conto che forse è inutile. Parla sempre al passato il tecnico della Roma,
Parla sempre al passato il tecnico della Roma, conscio che il treno della conferma è già transitato senza fermarsi: «Questa esperienza mi ha dato la consapevolezza di poter fare questo lavoro. Poi quello che sarà, sarà. Ciclo finito? Ho una mia idea ma la tengo per me. Fortunato lallenatore del prossimo anno: dopo questa stagione ci sarà voglia di riscatto».
In cuor suo già sa che non sarà lui anche se ha un moto dorgoglio: «Non è detto poi, che continuare ad allenare la Roma sia la cosa migliore per me e se mi offrissero di restare le valutazioni dovrebbero essere tante. Se parlerò con Sabatini? Chissà, potrei averlo già fatto». Non mente. Almeno un contatto alla vigilia della gara di Udine con il futuro ds cè stato ma servì allepoca per dar forza alla sua posizione e per fargli capire che anche lui aveva delle possibilità di rimanere. Il ko in Coppa Italia e il mancato raggiungimento della qualificazione in Champions suonano però come una sentenza che gli verrà comunicata ufficialmente in settimana.
Intanto Sabatini ha incontrato Pioli (che difficilmente arriverà a Roma ma potrebbe accasarsi al Palermo): «Nessun fastidio ma diverse situazioni potevano essere gestite diversamente. E non mi riferisco solo a Sabatini. Nel calcio ho imparato a non stupirmi e tra laltro non credo abbia sentito solo Pioli».
Già, alla lista possono aggiungersi i nomi di Guardiola, Gasperini, Villas Boas, Garcia e Ancelotti. Per Rossi, invece, non serve nemmeno sentirlo, visto il legame che lo unisce a Sabatini. Legame che Montella non è mai riuscito ad instaurare con Menez: «Cè chi ha il senso del dovere e vuole migliorare, e chi invece cerca scuse attraverso il cambio di allenatore. Se non è riuscito ad esprimersi non credo sia colpa mia. Poi se si deve trovare un alibi nel proprio paese...».