IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Roberto Pruzzo, 106 reti con la maglia della Roma, secondo miglior cannoniere della storia giallorossa alle spalle di Francesco Totti, nella stagione 1998-99 a Viareggio è stato lallenatore di Totò Di Natale, 25 gol in campionato con lUdinese, avversaria domani se
Pruzzo, se lo ricorda?
«Se me lo ricordo? Uno come Di Natale è impossibile da dimenticare. Aveva venti, ventuno anni ma in mezzo al campo, con il pallone tra i piedi, già faceva quello che voleva».
Come arrivò a Viareggio?
«Il suo cartellino era di proprietà dellEmpoli che laveva mandato a giocare a Varese, solo che in quella squadra non riusciva a trovare spazio. Così verso settembre lo presi al Viareggio, serie C/2, e mi segnò dodici reti».
Poi le vostre strade si sono divise, giusto?
«Lanno dopo io andai a Teramo e me lo sarei portato volentieri dietro, ma lEmpoli se lo riprese e da quel momento se lè tenuto ben stretto prima di cederlo allUdinese».
Duecento gol in carriera, per Totò: ai tempi del Viareggio se lo sarebbe immaginato?
«Sì, senza dubbio. Lui aveva una gran voglia di affermarsi, seguiva i miei consigli con fiducia perchè io, per la prima volta, gli avevo dato fiducia. Tecnicamente in quel periodo era come adesso, cioè fortissimo. Lo facevo giocare seconda punta, ma di fatto lui giocava un po come gli pareva. E io lo lasciavo fare. Ovviamente...».
Un ricordo particolare?
«Nessuno mi toglie dalla mente che quando si metteva a parlare in dialetto stretto con alcuni compagni, napoletani come lui, lo facesse per prendermi in giro...».