REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - È il giorno della Roma americana. Sarà il tardo pomeriggio italiano quando, da Boston, arriverà la notizia della firma tra Tom DiBenedetto e Unicredit per il passaggio delle quote di controllo della società giallorossa nelle mani dei quattro amici a stelle e strisce.
Da domani nascerà la nuova Roma 'born in the Usa' e partecipata dall'italiana Unicredit. Garanzia per il futuro, che passerà da una dirigenza sportiva governata da Franco Baldini e con Walter Sabatini braccio armato sul mercato. Ma oggi è soprattutto il giorno di DiBenedetto, James Pallotta, Michael Ruane e Richard D'Amore. In attesa del via libera dell'Antitrust (per il cda di Roma 2000 firmerà oggi a Boston il presidente Zimatore), della presentazione romana, dell'Opa e della convocazione del consiglio del club per sancire le nuove nomine, da oggi inizia la nuova era della Roma.
CONVOCATO IL CDA DI ROMA 2000 - Appuntamento alle 9.30 locali, le 15.30 in Italia, in Federal Street, sede dello studio legale Bingham, che con lo studio Tonucci ha curato la trattativa per gli americani. "Siamo ottimisti", l'unico commento dell'avvocato di Unicredit Cappelli. Intanto nel pomeriggio sarebbe convocato intorno alle 18 un cda di Roma 2000 con Rosella Sensi e Antonio Muto in video conference con Boston, dove si trova anche il presidente del consiglio della holding, Attilio Zimatore, a cui nei giorni scorsi era stato dato potere di firma.
ATTESA - "Siamo curiosi, ma non ansiosi". Montella sintetizza così l'attesa della squadra per l'evento che cambierà la storia presente e futura della Roma. Un evento che cade a ventiquattro ore quasi esatte dal fischio d'inizio della sfida di domani all'Olimpico contro il Palermo. "Aspettiamo, l'imperativo è pensare alla partita di domani, poi vedremo cosa succederà", ammette il tecnico, tentando di riportare il discorso sul calcio giocato. Anche perché, mentre Totti continua a segnare e a decidere i match di questo finale, altri giocatori come Menez e Vucinic stanno deludendo le attese. "Possono fare di più - conferma Montella - ma ad esempio sabato scorso Vucinic ha dato tutto sé stesso. Poi mi aspetto anche qualche colpo in più. A questi due giocatori però chiedo anche lavoro in fase di non possesso, possono perdere qualcosa in lucidità. Ma da loro mi aspetto molto, molto di più, mi aspetto il colpo decisivo. E credo che arriverà". La tentazione, per provare a recuperarli, sarebbe quella di lanciarli in tandem dal primo minuto, un esperimento provato e che il tecnico sembra pronto a riproporre. "Certo che possono giocare insieme. In settimana si sono allenati bene, sono molto indeciso". Niente turnover, invece, in vista della semifinale di coppa Italia di martedì: "Giocherà la squadra migliore". Definita anche la scelta per la maglia di centrale difensivo: senza Mexes e Juan, l'allenatore sembra aver scelto: "Loria gioca in quel ruolo, anche se ha giocato pochissimo. Cassetti è un esterno e dovrebbe giocare in un ruolo differente dal suo".
"QUARTI PER SALVARE LA STAGIONE" - Resta in piedi, quindi, l'ipotesi tridente, per una sfida che la Roma deve vincere per non lasciare definitivamente il treno Champions gettando al vento la vittoria di Udine. Montella punge Zamparini e spera: "Il loro presidente dice che vincerà 2-0? È un veggente... Battute a parte, è una partita che temo moltissimo. Il quarto posto è un traguardo raggiungibile, anche se abbiamo l'handicap della classifica. Siamo però contenti perché abbiamo ancora la possibilità di salvare la stagione. Se poi non dovesse arrivare non si possono fare grandi drammi, le annate si possono sbagliare". A mettere in difficoltà la Roma ci proverà Pastore, talento in crisi del Palermo e sogno per il mercato americano. "Non voglio farmi strumentalizzare su un futuro arrivo di Pastore, per me è solo un avversario", prova a spiegare Montella. Che poi, però, cede. "Magari delle sue qualità avremo modo di parlarne in futuro".
"FORTUNATI? NO, BRAVI" - Chi viene e chi va: in queste ore l'ipotesi di una cessione di De Rossi fa tremare una parte della tifoseria. "De Rossi può andare via? Non lo so e non me lo chiedo davvero - giura il tecnico - è concentrato per dare il meglio in campo, cosa passa nella sua testa per il futuro non mi preoccupa in questo momento". Cosa passa nella testa di Borriello, invece, è chairo a tutti. Montella, però, non ci sta: "Molto spesso si giudicano i giocatori per quello che si sente. Borriello mi ha sorpreso, è molto disponibile, va d'accordo con tutti e scherza anche con i leader del gruppo. Io con lui sono stato sempre chiaro, poi è chiaro che se si gioca poco o si crede di poter giocare di poi ci siano dei malumori. E forse l'ho fatto giocare anche meno di quanto meritasse".
Da una polemica potenziale a una recentissima, quella alzata da Lotito e Reja sulla fortuna della Roma e presunti aiuti arbitrali. "Da quando ci sono io tutti i rigori che ci hanno dato c'erano - ricorda Montella - semmai ne manca qualcuno, vedi Parma. Ma non parlo di arbitri. Se parlate di fortuna, dico meglio essere fortunato che bravo. Ma non credo siamo stati fortunati, se reagisci al 93' e cerchi di andare a fare gol con sei o sette giocatori non è fortuna". Dei guai con Lotito, da oggi, dovrà occuparsi DiBenedetto, nonostante il "catenaccio" di Montella: "Ne parlerò quando sarà ufficiale. Penso alla famiglia Sensi per l'amore dimostrato in questi anni. Del futuro parleremo quando la Roma sarà passata di mano". Il momento è oggi.