IL ROMANISTA (P. BRUNI) - «Perdere in casa con un Palermo in difficoltà... purtroppo è dura dirlo, ma abbiamo fatto diventare dei fenomeni chi non lo è». Pizarro non ci sta. Duro, sconsolato e scuro in volto si presenta davanti ai microfoni di Roma Channel col dente avvelenato per limprevista (e assurda) sconfitta coi rosanero. Un 2-3 che fa malissimo e spegne, forse definitivamente, i sogni Champions dei ragazzi di Montella. «Ci prendiamo le nostre responsabilità continua il cileno , questanno con la rosa che abbiamo potevamo lottare per traguardi importanti.
Non è servito neppure lillusorio vantaggio su calcio di rigore di Totti, alla rete duecentoquattro in serie A (ad una realizzazione da Roberto Baggio) per sollevare gli animi della gente e far godere loro una cena in serenità. La vittoria di Udine, in rimonta, con una rete del capitano allultimo secondo è servita, purtroppo, solamente per le statistiche e per rianimare le fantasie nella settimana appena trascorsa. Ora, nonostante Totti abbia dimostrato di essere in una forma stratosferica, tirato a lucido e illuminante come nei giorni più belli, servirebbe un miracolo per ristabilire lequazione delle distanze verso lEuropa dei grandi. Non esistono parole per rendere meno gelida la doccia fredda piovuta sulla testa dei romanisti. «Questa è una di quelle partite in cui dovevamo entrare con il sangue agli occhi. Dopo Udine pensavamo che la vittoria potesse venire di conseguenza. Per fortuna martedì rigiochiamo subito, e non sarà facile perché i tifosi si aspetteranno una grande partita».
Anche Gian Paolo Montali non sa spiegarsi il perché di questa sconfitta. Il direttore operativo, che non risponde alle domande sul suo futuro («prossima domanda?»), non vuole sentir parlare di problemi di testa legati alla cessione: «Per me - spiega - la vicenda societaria non ha dato né forze né il contrario. Solo le piccole squadre cercano questi tipi di scuse. Conviviamo con questa situazione da parecchio tempo, tutta la squadra oggi (ieri, ndr) non è riuscita a battere questo Palermo. Tutto qui»