REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Vivrà due anni a Roma, per seguire da vicino la crescita della sua squadra. Thomas DiBenedetto, nuovo proprietario del club giallorosso da fine mese (ormai manca solo la firma), ha già pianificato tutto, da buon americano che guarda anche al business. Sarà lui il presidente del club giallorosso, e, come detto, si trasferirà per un lungo periodo, almeno due anni, nella Capitale. Obiettivo: lanciare la Roma nel panorama mondiale,
Dalla Cina al Sudamerica. Ma va rafforzato, consolidato. Con una nuova immagine. Senza più isterismi e provincialismi. Questo pensa Mister Thomas, che conosce bene il mondo degli affari anche se non parla italiano e capisce solo poche parole, almeno per ora, della nostra lingua. Il nuovo n.1 giallorosso avrà al suo fianco chi gli curerà il marketing, anche a livello internazionale (già individuato lo staff), e anche un ufficio stampa più efficiente. I quadri verranno definiti entro aprile: a collaborare sul piano economico-finanziario con DiBenedetto ci sarà un amministratore delegato italiano, che conosce bene il mondo del calcio. E' già stato scelto: è l'Ad di un club di serie A, che ha cuore il bilancio. Il nome verrà fatto più avanti, ad aprile, quando la trattativa sarà formalizzata nei dettagli. Lo staff inoltre sarà composto da Franco Baldini, che a Roma ha già vinto: il "nemico" di Luciano Moggi è già stato contattato, ora è il braccio destro di Fabio Capello con la Nazionale d'Inghilterra, ma l'avventura giallorossa lo affascina. Con lui Walter Sabatini, ex ds del Palermo, esperto conoscitore del mercato calcistico. La "rosa" dirigenziale potrebbe essere completata da Gian Paolo Montali, che ha avuto un incarico importante da UniCredit in questa fase di transizione. Ma Montali viene considerato in prova dalla cordata Usa: non sarebbe facile d'altronde collocarlo in una "squadra" con Baldini e Sabatini. Si vedrà. Entro aprile verrà presa una decisione. L'importante è che i compiti siano chiari senza che i dirigenti si pestino i piedi fra loro. Verrà rescisso inoltre il contratto di Daniele Pradè, che con la sua esperienza non dovrebbe avere problemi nel trovare una importante collocazione, mentre Bruno Conti dovrebbe restere. Ma l'ex campione del mondo '82 avrà un ruolo di "bandiera", di leggenda come nel club inglesi: non dovrebbe più occuparsi del settore giovanile, non avrebbe più responsabilità dirette. Accetterà la nuova collocazione?
Il quadro sarà completato, ovviamente, dall'allenatore: Mister Thomas punta dritto su Carletto Ancelotti, che sarebbe graditissimo anche ai tifosi giallorossi. Pare che Ancelotti sia ancora titubante: è pronto a lasciare il Chelsea ma vuole prima vedere cosa succederà al Real Madrid, se Mourinho andrà davvero via. Altrimenti, la nuova proprietà si guarderà intorno, anche a livello internazionale. Qualche speranza ce l'ha anche Montella, che sta facendo bene. E la squadra? Verrà rinforzata. Come? Vero che la Roma chiuderà a giugno il bilancio in rosso (meno 40 milioni, se va bene): è prevista non solo una ricapitalizzazione, ma anche che l'UniCredit possa fare un prestito a Mister DiBenedetto proprio per il mercato. La cifra dovrebbe essere intorno ai 30-40 milioni di euro, che andranno spesi bene. Liberandosi magari anche di calciatori che appesantiscono non poco il costo del lavoro.
Lo stadio, infine. Gli americani vogliono un nuovo impianto, e sperano di poterlo costruire nel giro di 4-5 anni. Uno stadio ultramoderno da 45.000 posti, non di più: confortevole, con servizi (bar, ristoranti, palchi per gli sponsor, negozi, eccetera). La zona individuata è quella vicino all'ippodromo di Tordivalle, dove il costruttore romano Parnasi ha dei terreni. Parnasi rileverebbe più avanti una parte della quota (40%) che conserverà UniCredit con il passaggio delle consegne. Uno stadio facilmente raggiungibile anche dal trenino. Mister Thomas quando è venuto a Roma è rimasto impressionato dai posti (gratis) destinati ai cosidetti vip, politici ma non solo. Con lui anche i deputati pagheranno il biglietto. Ma solo quando, ovviamente, avrà il suo stadio. Per ora, essendo l'Olimpico del Coni, anche il nuovo padrone della Roma dovrà adattarsi.