IL ROMANISTA (P. MARCACCI) - Fischi e una barella, nulla di più distante, viene automatico pensare. Se poi sulla barella cè uno dei nostri, la cosa diventa addirittura grottesca. E per tale la stanno facendo passare, soprattutto i benpensanti di cui la città abbonda, più meno come abbonda di detrattori di Francesco Totti.
IL ROMANISTA (P. MARCACCI) -
Fischi e una barella, nulla di più distante, viene automatico pensare. Se poi sulla barella cè uno dei nostri, la cosa diventa addirittura grottesca. E per tale la stanno facendo passare, soprattutto i benpensanti di cui la città abbonda, più meno come abbonda di detrattori di Francesco Totti. Intendiamoci, come principio generale non possiamo che dirci daccordo con chi stigmatizza i fischi ad un giocatore infortunato che non può abbandonare il terreno di gioco sulle proprie gambe, questo è persino stucchevole doverlo precisare; però è altrettanto scontato, almeno secondo noi, considerare che i fischi che tanto hanno fatto inorridire qualche anima bella al momento in cui Pizarro ha dovuto abbandonare il terreno di gioco contro il Parma sono lesternazione di un malessere, una delusione, un senso di smarrimento, di mancanza di punti di riferimento, una sensazione di tradimento che poche altre volte nella storia del tifoso romanista sono stati così palpabili, così fortemente somatizzate.
E precisiamo subito un altro concetto: quelli sono anche fischi cumulativi; ovviamente al giocatore cileno per le perplessità che il suo recupero improvviso e lottima prestazione di Bologna hanno sollevato in più di un tifoso, ma anche alla Roma tutta; alla Roma che butta un campionato, alla Roma che straparla quando sta in panchina, alla Roma dove un Capitano dai numeri inimitabili sembra spesso snobbato da chi una carriera come la sua potrà soltanto continuare a sognarla per poi svegliarsi tutto sudato, alla Roma che "Giocate quando ve pare...", alla Roma dove i tanti orticelli personali a cui badare pregiudicano il raccolto collettivo, alla Roma che...Ma a senso continuare? Io fischierei pure questarticolo, visto che si sta incartando nei soliti temi dibattuti, sviscerati, osservati da vari angoli visuali e mai compresi e men che meno risolti dallinizio di stagione fino ad oggi. Per questo è meglio non proseguire. Solo, concedeteci unulteriore precisazione: ribadendo che in generale i fischi a chi sta in barella non piacciono a nessuno, stavolta consentiteci di dire che, più che Pizarro che per fortuna potrebbe giocare oggi, sulla barella ci sta, senza per ora riuscire a sollevarsi, il tifoso della Roma, svilito e affondato da tanta mestizia, da tante delusioni e amare prese di coscienza, lultima delle quali quella di lunedì sera, quando sè dovuto prendere atto che lo spartano Napoli di Mazzarri ("Amanda è libera") era lì a giocarsi il vertice e che noi a quel Napoli sè lasciata la bellezza di sei punti. Sono fischi da palle piene, altro che ginocchio.