IL ROMANISTA (D.GALLI) - Non era una sorpresa, ma è stata comunque una gran bella notizia. Ranieri lo ha convocato per il Genoa. Forza Pek, oggi potrebbe toccare a te. Di nuovo. Dopo tre mesi. Anzi, qualcosina in meno: dopo 83 giorni. Tanto è passato dallultima volta che avevamo visto David Pizarro prendere seriamente a calci un pallone. Era il 28 novembre, era domenica, era una notte di inizio inverno a Palermo. Era una Roma maledettamente brutta, quasi la fotocopia di quella che è scesa in campo con il Brescia un pomeriggio di inverno inoltrato.
Anzi, qualcosina in meno: dopo 83 giorni. Tanto è passato dallultima volta che avevamo visto David Pizarro prendere seriamente a calci un pallone. Era il 28 novembre, era domenica, era una notte di inizio inverno a Palermo. Era una Roma maledettamente brutta, quasi la fotocopia di quella che è scesa in campo con il Brescia un pomeriggio di inverno inoltrato. Fu 3-1 e fu anche una delle peggiori partite di Pizarro da quando veste questi colori, resi sbiaditi da una squadra incolore. Senza fame, voglia, con la grinta di undici gattini invece di undici lupi. Fu un giorno maledetto, ma si trattò pur sempre solamente di un giorno. Perché la Roma riprese quella striscia positiva che profumava di scudetto. Prima del ko di Palermo aveva vinto il derby, rimontato da 0-2 a 3-2 il Bayern Monaco, battuto la Fiorentina e non aveva perso a Torino con la Juve. Dopo il ko di Palermo ha pareggiato 2-2 a Verona (ma dopo essere andata sul 2-0), conquistato il pass per gli ottavi di Champions con il punto di Cluj, superato Bari e Catania ed espugnato la Scala rossonera. Allo stop in terra blucerchiata, la Roma ha risposto rialzandosi subito: centrando le vittorie con Cesena, Cagliari e Lazio in Coppitalia. Pizarro assiste da spettatore interessato. Da tifoso della Roma. Ma solo fino a un certo punto, perché il giorno dopo Milan-Roma - è il 19 dicembre - vola in Cile per le festività natalizie. David ne approfitta per farsi guardare il ginocchio destro in una clinica di Santiago del Cile. Da mesi soffre per una condrite, uninfiammazione fastidiosissima che gli impedisce di articolare bene i movimenti, non rendendolo abile al 100%. Prima di allora Pizarro giocava, si metteva a disposizione di Ranieri, certo. Però ogni volta era una sofferenza. È proprio a Palermo che capisce che non si può più andare avanti così. Affida il ginocchio a questa clinica e a gennaio torna nella Capitale. Torna rigenerato. Si sottopone agli allenamenti, prima da solo e poi in gruppo. Prende confidenza con il pallone e una settimana fa torna in campo per la prima volta. Loccasione è una partita di campionato della baby Roma. Quella che ieri ha umiliato la Lazio. Sotto i cori di incitamento del tifoso Totti, lo sguardo incuriosito di Borriello e il sorriso di Perrotta, Pizarro detta i tempi della Primavera. Ranieri fissa una data per il rientro del Pek nella Roma dei grandi: il 27 febbraio, con il Parma. La squalifica di De Rossi, però, convince il tecnico ad accelerare i tempi. Bisogna solo superare le resistenze di David, che teme di non essere ancora pronto. A questo ci pensano i compagni. Quelli a lui più vicini. Quelli che non gli hanno mai fatto mancare laffetto pure quando sembrava a inizio stagione che, se la Roma non girava, la colpa era di questo piccolo grande geometra del centrocampo. Balle. Adesso che la Roma non gira lo stesso, la Roma chiede al Pek di tornare a darle una mano. Speriamo che basti a riportarci a galla prima che la barca affondi del tutto.