CORSPORT (P. TORRI) - Nervoso. Al punto da sfiorare la maleducazione. Lui che ha quasi sempre avuto uno stile al di sopra di qualsiasi sospetto. Eppure il Claudio Ranieri che ieri si è presentato nella sala stampa di Trigoria per la consueta conferenza stampa della vigilia delle partite, ha manifestato uninsofferenza, per usare un termine tranquillo, che non può essere solo figlia legittima
REALTA - Del resto, oggi, essere lallenatore della Roma, contratto in scadenza il prossimo trenta giugno, con un passaggio di proprietà che aleggia nellaria nonda ora, ma da mesi - e questo vuole pure dire, di fatto, di non aver quasi mai avuto alle spalle una società in grado di sostenerlo - non è un ruolo in cui sia facile mantenere il necessario selfcontrol. Al punto da non poter far nulla per nascondere un disagio evidente che può pure diventare antipatico: «Le mie opinioni qui non contano. Se io dico quello che penso o quello che non penso, non conta. Non voglio parlare di contratto, società, mi piacerebbe farlo di calcio. Per il futuro stiamo parlando, poi saprete». Sì, va bene, ma parlando con chi?
NAPOLI - Meglio allora parlare della sfida di stasera allOlimpico contro il Napoli. Novanta minuti da dentro o fuori soprattutto per la Roma, costretta a convivere, dopo la sconfitta di San Siro,sesta in campionato, con la consapevolezza di non poter più sbagliare. Ranieri dovrà provare a ripartire con una difesa che, in ogni caso, sarà inedita (il ricorso contro la seconda giornata di squalifica di Mexes ha incassato un due di picche), proprio nella serata in cui di fronte troverà un Napoli che ha in Cavani, Lavezzi e pure Hamsik, un terzetto offensivo che ha consentito alla squadra di Mazzarri di iscriversi alla corsa scudetto.
Nessuna anticipazione, come sempre, sulla formazione: «Sapete che la decido la sera precedente, se la dicessi mentirei prima di tutto con me stesso. Ho fiducia. La Roma, ringranziando Dio, non segue lambiente, riesce a essere impermeabile a tutto. Quando vinciamo una partita, siamo da scudetto, quando invece perdiamo, siamo da retrocessione. Noi per fortuna abbiamo il giusto equilibrio. Stiamo in salute, a Milano abbiamo giocato una grande partita, abbiamo voglia edeterminazione. Sarà un grande derby. Di fronte avremo un Napoli che sta facendo benissimo, mentre noi fin qui non siamo riusciti, per un motivo o per laltro, a esprimere in pieno le nostre qualità. Non conterà il sistema di gioco, ma i giocatori e la Roma. Sarà una partita difficilissima contro una squadra che merita il secondo posto. Sa ripartire e sfruttare alla grande gli spazi. Come allandata, saremo noi a fare la partita e loro ripartiranno. Dovremo stare molto attenti perchè nel Napoli corrono tutti, dal portiere a Cavani. Hanno grandi giocatori in attacco, ma noi abbiamo campioni ingradodifermarli ».
ADRIANO - Oltre che contratto e società, ieri Ranieri si è innervosito anche riguardo alla situazione Adriano. Il brasiliano, con ilpermesso della società, è andato in Brasile da dove, subito, sono arrivate notizie e foto di boccali di birra e patente ritirata. Non proprio il massimo. Ranieri, però, ha smentito, dopo un po di riluttanza, le versioni arrivate da Rio: «Io sono convinto che Adriano, quando tornerà, potrà essere un giocatore importante, magari ci farà un gol decisivo. Riguardo al resto, uno dovrebbe informarsi sul Brasile per cercare di capire quello che è accaduto al nostro giocatore. Ho parlato con lui, non era lui al volante dellauto fermata, eppure quando lo hanno visto gli hanno chiesto pure a lui i documenti. E normale tutto questo? Lui non guidava, eppure gli hanno preso la patente. Perché?». Azzardiamo: forse per chiedergli soldi? In ogni caso, meglio pensare al Napoli.