IL ROMANISTA (D.GALLI) - De Rossi è stato assolto. La Uefa ha respinto il ricorso dello Shakhtar Donetsk, che lo accusava di avere mollato un pugno stile Gattuso a Dmytro Chygrynskiy. Esulta lavvocato Antonio Conte, che assieme al collega Juan De Dios Crespo ne ha curato la difesa: «È un successo importante per la Roma e per il calciatore, e non solo per la sua valenza giuridica», dice Conte a Il Romanista. «Era in gioco - prosegue - limmagine del giocatore. Daniele è una persona corretta, lo abbiamo dimostrato. Non si meritava la squalifica». E allAnsa il nuovo direttore operativo Gian Paolo Montali sottolinea come la Uefa abbia considerato il fatto «come un normale scontro di gioco su calcio dangolo».
È la notte del 16 febbraio. È una notte nera per la Roma, battuta 3-2 dalla squadra di Lucescu. La notte rischia di essere addirittura nerissima. Sugli sviluppi di un calcio dangolo per la Roma al 30 del primo tempo, De Rossi e Chygrynskiy si scambiano dei colpi probiti. Larbitro, il severo portoghese Benquerenca, è lì a due passi. Vede. Vede benissimo. E lascia correre. Limmagine sembra sfuggire alle telecamere. Non è così. Lo Shakhtar recupera il filmato e lo allega a un ricorso che presenta alla Uefa il 21 febbraio. La Roma ne viene a conoscenza due giorni dopo e affida la difesa di Daniele agli avvocati Juan De Dios Crespo e Antonio Conte, il legale ufficiale della Roma.
Gli ucraini sembrano avere fatto le cose per bene. Le immagini non paiono lasciare scampo a De Rossi. Qualcuno ieri mattina a Trigoria definiva il ricorso dello Shakhtar «una porcheria» ben congegnata. Porcheria, perché gli ucraini citano nel loro jaccuse laggressione di Gattuso al vice allenatore del Tottenham, Joe Jordan. Conte e Crespo smontano il ricorso pezzo per pezzo. Innanzitutto, il paragone con il milanista non regge, sostengono nella memoria difensiva.
«Mi pare evidente - spiega Conte nel pomeriggio a Sky - che si tratta di due situazioni diverse. Strumentalizzare è del tutto fuori luogo». Il legale sottolinea come Benquerenca abbia lasciato correre. «Dal filmato si vede che larbitro nota quanto avvenuto e non interviene», continua Conte, «non lo fa nemmeno nelle osservazioni a fine gara. Si è trattato di unazione da calcio dangolo, cose che accadono sovente in dinamiche di questo genere. Cè un divincolarsi di entrambi gli atleti, ma lo Shakhtar nella sua versione dice che cè stato questo colpo».
In serata, la Disciplinare della Uefa accoglie in pieno i rilievi della Roma. Nel testo della sentenza (lo Shakthar ha tre giorni per impugnarla), si legge che la ricostruzione ucraina non è attendibile, che è più corretta quella italiana, che non si tratta di gioco violento e che larbitro non ha sanzionato la condotta di De Rossi. Capitan Futuro rischiava due o tre turni di stop. Ma soprattutto, come sottolinea Conte, un serio danno dimmagine. Per la Roma era pronta la gogna mediatica. Per Daniele, un ragazzo doro, letichetta di bulletto romano. Avere lasciato a bocca asciutta qualche Solone settentrionale, rende la vittoria ancora più gustosa.
Gioisce Montali: «Siamo felici - dice il direttore allAnsa - per la decisione dellUefa di assolvere Daniele De Rossi. È stata premiata la strategia difensiva della Roma, ma soprattutto la riservatezza mirata e decisa con cui è stato gestito il caso. La società era a conoscenza dellesposto dello Shakhtar Donestk già prima della trasferta di Bologna, ma ha deciso di non comunicarlo né al giocatore né alla squadra per evitare di creare tensioni in occasione della partita desordio del nuovo allenatore, Vincenzo Montella, e per evitare un possibile battage mediatico». Era stato tenuto alloscuro anche Daniele, sostiene Montali: «De Rossi è stato informato della vicenda solo ieri, quando la società ha messo insieme la propria memoria difensiva presentata poi alla commissione disciplinare dellUefa che ha considerato il fatto come un normale scontro di gioco su calcio dangolo. Adesso aspettiamo solo di vedere se lo Shakhtar deciderà di appellarsi».