LEGGO (F. BALZANI) - «Pizarro, alzati e cammina». Sono bastati due giorni a Montella per compiere il primo «miracolo» da allenatore: recuperare in meno di 48 ore un giocatore assente dal campo da 88 giorni. Un giocatore fondamentale come David Pizarro, il primo tra gli «ammutinato del Bounty».
LEGGO (F. BALZANI) -
«Pizarro, alzati e cammina». Sono bastati due giorni a Montella per compiere il primo «miracolo» da allenatore: recuperare in meno di 48 ore un giocatore assente dal campo da 88 giorni. Un giocatore fondamentale come David Pizarro, il primo tra gli «ammutinato del Bounty». Ranieri con il cileno aveva iniziato un duro braccio di ferro, terminato con le dimissioni del tecnico. I motivi del cattivo rapporto tra Ranieri e il cileno hanno radici profonde. La rottura si può far risalire al 23 novembre 2010, giorno di Roma-Bayern. Prima della gara Ranieri convoca Pizarro e De Rossi: «Non potete giocare insieme, non siete compatibili», dice il tecnico ai due pilastri del centrocampo che fu di Spalletti. Risultato? De Rossi in campo, il cileno fuori. Durante la partita uno segna e corre ad abbracciare laltro proprio davanti alla panchina.
Un messaggio chiaro e diretto nei confronti dellallenatore che li aveva divisi. Situazione simile nel derby quando Ranieri preferì Greco al cileno. Lultima goccia: il flop di Palermo. Negli spogliatoi Ranieri rimprovera platealmente Pizarro che sbotta: «Sei solo un ingrato», riferendosi ai sacrifici fatti nel finale della scorsa stagione quando giocò con un ginocchio a pezzi. Da quel momento è stata guerra fredda, con Ranieri a smentire i dissapori e il Pek ad allenarsi ma a non giocare per non meglio precisati problemi fisici. Anche nelle ultime due partite di Ranieri, contro Shakhtar e Genoa, Pizarro si è rifiutato di andare in campo. «Ho bisogno di te», aveva implorato il tecnico. «No, ho un problema alla coscia», aveva risposto il centrocampista. Mercoledì sera, come per magia, Pizarro è tornato a correre e a pilotare la Roma alla vittoria contro il Bologna. «Non voleva giocare, gli ho detto che doveva giocare per forza», le parole di Montella. Solo un esercizio diplomatico, di quelli che ogni buon allenatore fa per difendere i suoi giocatori.