IL ROMANISTA (P. BRUNI) - «Abbiamo trovato una squadra molto organizzata e molto forte. Ha meritato di vincere. Corrono di più e sono più organizzati e lentusiasmo in certe situazioni fa davvero tanto». La serata amara della Roma è tutta concentrata nelle parole di Simone Perrotta.
Proprio fra tre giorni, in Champions League con lo Shakhtar Donetsk la Roma è chiamata ad rialzare la testa e dimostrare una reazione. Uno scatto dorgoglio e di rispetto verso i tifosi che, necessariamente, deve iniziare dallo spogliatoio. La squadra è chiamata a fare quadrato e uscire dallempasse: «Il nostro entusiasmo? Non è al massimo per tanti motivi che non sto qui a dire. I problemi li conoscete è una situazione che purtroppo ci trasciniamo. Bisogna andare avanti e pensare alla gara con gli ucraini, che ci può dare lentusiasmo che ci manca. Stasera (ieri, ndc) precisa Perrotta abbiamo lasciato tanto per quanto riguarda la prima posizione adesso vogliamo arrivare tra le prime quattro. Le cause di questi alti e bassi? Anche non aver vinto lo scudetto lo scorso anno ci ha levato qualcosa. Difficile, comunque, capire quali possano essere i blocchi che sta vivendo la squadra. Mentali? Fisici? Societari? Forse, un piccolo frullato di tutte queste componenti può dare lidea dellaria che si respira dalle parti di Trigoria. Anche non aver vinto lo scudetto lo scorso anno ci ha levato qualcosa». Con queste poche parole arriva il congedo dellex centrocampista del Chievo, rabbuiato e stanco, dopo 90 di ripetute, contrasti, corse e rabbia. Serve la scintilla per non far naufragare la barchetta romanista, cè un Europa da difendere e unEuropa da riconquistare. Sul campo, nella testa e con la voglia. Ed è forse questa che manca alla Roma.