LA STAMPA (G. BUCCHERI) - Mani in tasca e sguardo incollato al pallone. Vincenzo Montella vince così la prima sfida della sua avventura sulla panchina della Roma e, al fischio finale, è come se fra le mani avesse avuto una bacchetta magica. La truppa giallorossa trova il pome
LAeroplanino spicca il volo e brinda al sorpasso della sua Roma su Palermo e Juve giocando a viso aperto. Montella dà la sensazione di voler interpretare il suo ruolo con la leggerezza delletà. «Pizarro di nuovo abile ed arruolato? Per come vedo io il calcio uno come lui deve sempre giocare e lo ringrazio per avermi dato la disponibilità: è andato in campo grazie ad una infiltrazione. Doni? È più forte di Julio Sergio. I venti minuti di Totti? Nemmeno quando ero suo compagno lo avevo visto allenarsi con questa intensità: con il suo atteggiamento puo essere di esempio e trascinare i compagni», così il tecnico giallorosso. Montella ha avuto il merito di fare scelte rumorose senza farsi condizionare dal suo recente passato. A Bologna è stato Borriello il suo terminale dattacco e, una volta capito che lex rossonero era lontano dal lasciare il segno sulla sfida, ha dato via libera a Totti. «Tre attaccanti non ce li possiamo permettere» ha spiegato a vittoria in bacheca.