IL ROMANISTA (P. BRUNI) - Eccolo di nuovo allOlimpico dopo il 4-0 subito quasi un lustro fa. Mircea Lucescu, stavolta, a differenza dellultima imbarcata subita dal suo Shakhtar ci crede fermamente: «Rispetto alla Roma siamo più forti sullorganizzazione di gioco. Per il resto, ci sono profonde differenze. Loro usano la fisicità e possono sfruttare le individualità, specialmente in attacco.
Tranquillo e sorridente anche quando gli fanno notare che lo Shakhtar non gioca una competizione ufficiale da più di due mesi. «E dura spiega Lucescu il problema è che lultima sfida labbiamo disputata l8 dicembre scorso col Braga. Stare per così tanto tempo fermi ti fa perdere molto sotto laspetto della forma e dellorganizzazione di gioco. Siamo stati a Dubai incalza lex allenatore di Pisa, Reggiana, Brescia e Inter e successivamente in Spagna, riuscendo a ritrovare una certa precisione di meccanismi. Cè grande voglia di far bene e di portare a casa un risultato positivo». Unesperienza quella di Lucescu in Ucraina partita sei anni fa, quando il presidente Akhmetov gli chiese di creare una squadra competitiva a livello internazionale. La vittoria in coppa Uefa contro il Werder Brema fu soltanto linizio di una ambiziosa cavalcata europea che, oggi, li ha condotti a raggiungere per la prima volta nella loro storia gli ottavi di finale di Champions League. «Volevamo qualificarci con tutte le nostre forze spiega il romeno e dopo due tentativi falliti ce labbiamo fatta. Meritatamente».