IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Un solo dubbio, ancora una volta in attacco. Claudio Ranieri, contro lo Shakhtar allenato dallamico Lucescu, pare avere le idee abbastanza chiare in fatto di formazione. Resta solo da capire chi rimarrà fuori tra Vucinic e Borriello. Anche se con lui non si può mai dire, come ammette spesso e volentieri in conferenza stampa.
Marco, il cui contratto scade il 30 giugno, è uno dei giocatori più in forma e Ranieri rinucia a lui malvolentieri. A Genova, squalificato, non ci sarà. Così come Rosi. Aleandro non è stato neppure convocato: lallenatore e i dirigenti ci hanno parlato, gli hanno fatto capire che, pur con importanti mezzi fisici e tecnici, senza la testa giusta difficilmente potrà fare una grande carriera. Quindi, per adesso, meglio che rifletta sulla gravità di quello che ha fatto sabato scorso contro il Napoli. A centrocampo, insieme a De Rossi (anche lui squalificato a Marassi) ci dovrebbero essere Simplicio e Perrotta. In panchina spazio a Taddei e Brighi, non a Pizarro, non ancora convocato: «Ci ho parlato - ha spiegato ieri Ranieri - e mi ha detto che ancora non si sentiva pronto. Sarà a disposizione col Parma». Cioè tra 11 giorni. Strano, verrebbe da dire, visto che lo stesso giocatore sabato scorso, subito dopo il test con la Primavera, aveva dichiarato di essere «pronto e disponibile a tornare con lo Shakhtar». In attacco ci sono i dubbi di Ranieri. Lallenatore dovrebbe dare spazio alle tre punte. Anzi, due più Menez, che dovrebbe agire alle loro spalle, come provato ieri mattina durante la seduta di rifinitura. I due attaccanti dovrebbero essere Totti e Vucinic con Borriello, non al meglio, pronto a subentrare dalla panchina. Tutto questo alla logica del turnover, considerando che domenica pomeriggio si giocherà di nuovo al Ferraris contro il Genoa, lo stadio dove il talento di Marco è esploso definitvamente. E, così come stasera, non si potrà fallire.