Peccato mortale

10/01/2011 alle 13:17.

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Non può mai essere tutta colpa di uno nemmeno se quell’uno si chiama proprio Juan. Le spiegazioni semplici puzzano sempre. Per esempio uno potrebbe ricordare tutte le volte che negli ultimi anni i giocatori brasiliani ci sono costati le partite di inizio anno. Il paradigma è Emerson, che arrivò tardi ma in te

Ricordate? In principio fu il retropassaggio di Vucinic nella Supercoppa di San Siro, ieri quello di Juan a Marassi, due beffarde parentesi dentro le quali c’è iscritta questa stagione e questo campionato alla rovescia (e l’immagine che torna in mente è proprio quella rovesciata sbagliata di Juan contro la Sampdoria il 25 aprile). Da una parte è un deja-vu, dall’altra si è perfettamente nella contemporaneità: la Roma che si fa male è una squadra che potrebbe ancora lottare per questo campionato che gioca al ribasso. Un paradosso? No. Perché ditemi quale tifoso giallorosso ieri pomeriggio quando Denis segnava il 4-3 a Milano non s’è messo a strillare come un ragazzino (Grossmuller a parte)? Ci sarà stata mezza Roma a fare così, la stessa che poi c’è rimasta male al gol di Ibrahimovic (del tipo: pure nel pomeriggio poteva annà mejo). Immaginate tante case con dentro questa scena, che bel film questo: eravamo gli stessi che un paio d’ore prima avevano dichiarato chiuso il loro rapporto col calcio e magari anche con la Roma, ma che in quel momento già si risentivano campioni d’Italia (e il provvisorio 4-3 di Milano sembrava quello di Italia- Germania tanto per giustificare i 4’ di Totti con quelli di Rivera). E’ proprio questo il bello dell’essere romanista: essere subito pronti, sempre lì a crederci, sempre convinti che prima o poi saremo premiati, estenuanti arabe fenici incapaci di lasciar perdere. Se i giocatori, i dirigenti e l’allenatore della Roma avessero sempre chiara questa sensazione e la stessa anima, vinceremmo a mani basse lo scudetto. Anche questo. Sta talmente così in basso che nemmeno bisogna fare voli particolari per prenderlo. Basta non fare retropassaggi.