CORSPORT (L. FERRAJOLO) - Quattro su quattro, ecco il poker di Claudio Ranieri. Almeno sui derby, non gli si può dire niente. Eppure ha regalato mezza partita alla Lazio, che pur giocando meglio, non ha saputo approfittarne. Quando Ranieri ha deciso di inserire Vucinic e soprattutto Menez, è cambiata la musica e, pur non
OCCASIONE - La Lazio ha una colpa precisa: non aver approfittato di quella Roma sbandata e grigia del primo tempo. Certo, ha giocato meglio, ma ha raccolto poco o niente, nonostante Kozak, smentendo il suo tecnico, non solo ha giocato bene, ma ha dimostrato di poter partire dall'inizio, altro che rimasugli finali. Il ragazzo è diventato il punto di riferimento in avanti, ha messo alle strette Juan e , un po' meno, Mexes. Insomma ha fatto il suo dovere e qualcosa di più.
In una partita non bellissima, i tre gol sono stati un po' casuali. La Roma è andata in vantaggio su rigore, per un fallo di mano di Lichtsteiner su cross di Riise. Borriello questa volta non ha avuto esitazioni sul dischetto. Quattro minuti dopo, un rimpallo ha permesso a Zarate di affondare in area e Juan lo ha steso: Hernanes ha firmato il pari. Ma al 32 un erroraccio di Radu, su percussione di Menez, si è trasformato in assist per Simplicio che così ha messo la firma sul derby.
RIFERIMENTO - Nel primo tempo si è vista solo la Lazio. Niente di trascendentale, per carità, ma almeno ha provato a giocare un calcio passabile ed ha trovato subito con Kozak un punto di riferimento importante davanti. Il ragazzo ha sfiorato il gol al 22', l'unico brivido e l'unica occasione dei primi 45'. Reja non ha sconvolto la squadra, che ha giocato con il solito assetto salvo l'unica variante di Kozak al posto di Floccari. Al contrario, Ranieri ha presentato una Roma oltre che brutta, irriconoscibile. Una squadra muscolare senza un giocatore capace di saltare l'uomo o di fare gioco. Il centrocampo è riuscito solo a distruggere, sulla fascia destra con Burdisso al posto di Cassetti è venuto a mancare l'abituale sbocco sull'out, e per giunta con Borriello ha fatto coppia un Adriano imbarazzante. Il brasiliano, tra l'altro, si è infortunato alla spalla dopo pochi minuti, ma invece di sostituirlo, Ranieri ha preferito fargli applicare un tutore (!).
LEZIONE - Così la Roma non ha fatto un tiro in porta in tutti i 45 minuti. La Lazio qualcosina, invece, l'ha regalata. Al 9' Zarate ci ha provato da fuori, ma senza fortuna. Al 17', su corner di Ledesma, Biava ha incornato bene, ma Borriello ha fatto da scudo, deviando in angolo. E poi, l'occasione vera: cross da sinistra di Brocchi, Kozak pressato da Juan ha appena sfiorato con la gamba e sul debole tap in, Julio Sergio si è salvato in angolo. Ma Ranieri ha capito la lezione e nella ripresa ha inserito Menez e Vucinic per Simplicio e Adriano. La musica è subito cambiata, Biava ha steso Menez, ma Bergonzi non se l'è sentita di ammonirlo col secondo giallo. All'8' la Roma è passata in vantaggio. Lancio di De Rossi per Riise, che di piatto ha crossato al volo , Lichtsteiner ha deviato in angolo col braccio destro e Bergonzi ha fischiato il rigore. Borriello questa volta l'ha trasformato senza esitazione. Ma il vantaggio della Roma è durato poco. Quattro minuti dopo, su una palla schizzata in area, Zarate ha affondato e Juan lo ha atterrato. Dal dischetto il pari di Hernanes, che ha spiazzato Julio Sergio. Il pari ha ridato vigore alla Lazio, che ha superato così la breve sbandata. Ma al 32 la Roma è tornata in vantaggio su una percussione di Menez. Il francese ne ha saltati tre, al limite è stato bloccato, ma Radu , invece di liberare, ha appoggiato il pallone, regalando un vero assist a Simplicio, che ha superato Berni in uscita, con un diagonale millimetrico. Al 35 la Lazio ha sfiorato il pari: assist di Hernanes per Floccari, che sul filo del fuorigioco, liberissimo, ha tirato in acrobazia di poco fuori. Ultimo brivido, poi la festa romanista.