GASPORT (M. CECCHINI) - «Tengo famiglia». Era il motto che, secondo leditore Leo Longanesi, toccava corde così intime dellitalianità da meritare di campeggiare sul tricolore. E il calcio? Talento permettendo, si è adeguato. In principio furono i 5 fratelli Cevenini e gli altrettanti Sentimenti, in anni più recenti invece è toccato ai Baresi, agli Zenoni, ai Filippini, ai Cannavaro, ai Lucarelli, agli Inzaghi. Che da domenica cominci anche lera degli argentini Burdisso? A Roma cominciano a sospettarlo, anche se le variabili per Ranieri possono essere diverse. Una cosa è certa: lesperto Nicolas (29 anni) e il giovane Guillermo (22) sono pronti.
Ansia Juan La premessa è che i due centrali giallorossi sono gli unici fisicamente a posto, visto che Mexes è infortunato (elongazione al flessore destro) e quindi salterà la trasferta di Cesena per puntare al derby di mercoledì. Discorso diverso per Juan, che lunedì si è sottoposto alla terapia dei «fattori della crescita» (sotto la supervisione di Enrico Castellacci, responsabile medico della Nazionale), che sarà ripetuta fra un mese. In questi giorni il brasiliano ha svolto solo lavoro differenziato e Ranieri spera di riaverlo in gruppo oggi. Se l’infiammazione al tendine rotuleo però dovesse persistere, il tecnico correrebbe ai ripari. E le opzioni sono due: o puntare su centrali di ruolo come i Burdisso (anche se Guillermo non ha mai giocato titolare), oppure spostare Cassetti, inserendo Rosi sulla fascia destra.
Pizarro, Cicinho e Baptista Per le scelte definitive bisognerà aspettare, ma ieri per la Roma sono arrivate almeno tre belle notizie: 1) È tornato Pizarro, motivato, senza fastidi al ginocchio e senza allenamenti. Dovrà sottoporsi ad un programma di riatletizzazione e si spera di rivederlo in campo il 6 febbraio con l’Inter; 2) Cicinho è andato al Villarreal, consentendo al club di risparmiare sull’ingaggio; 3) I soldi per Baptista sono arrivati. Adesso però, se Guillermo Burdisso farà un gran finale di stagione, bisognerà trovare i 4,7 milioni per riscattarlo. Maquesta è tutta un’altra storia.
