Del Neri: "Ci manca un rigore"

28/01/2011 alle 10:48.

CORSPORT (D. LATAGLIATA) - L'umore è quello che è. Pessimo. E non potrebbe essere altrimenti. La Juven­tus che è fuori dall'Europa League e dalla Coppa Italia, la Juventus che in campionato arranca a meno nove dal Milan capolista e che non è per nulla certa di prendere parte alla prossima Champions League si lecca le ferite. Si tarda anche a uscire dagli spoglia­toi, segno che davvero la serata è di quelle che si vorrebbero concludere il prima possi­bile filando dritti a casa. Siccome però gli ob­blighi sono quelli che sono, ecco che alla fine spunta Del Neri. Per la prima volta in stagio­ne - lui come tutta la squadra - fischiato dai settori dell'Olimpico che non fossero la cur­va Sud, allineata con i voleri di Andrea Agnelli.

L’AMMISSIONE -«Si può discu­tere su certe situazioni di campo, ma la Roma ha gio­ meglio e bisogna ricono­scerlo. Certi episodi possono cambiare le dinamiche della partita e mi riferisco al rigo­re: se Ranieri dice che non era da fischiare, non so che dire. Forse non sarebbe cam­biato nulla, ma al momento non siamo nemmeno fortuna­ti. Mexes sarà stato ingenuo, ma quello era un rigore da fi­schiare ». Piccola scusa in re­altà, visto che in novanta mi­nuti la non ha fatto un ti­ro in porta degno di tal nome:«Ci spiace per i tifosi, ma cercheremo le giu­ste soddisfazioni in campionato e del resto ci rimane solo quello. Abbiamo disputato una partita sotto tono, adesso dobbiamo rimboc­carci le maniche e andare avanti. Divario ampio con la Roma? Ci sono solo tre punti tra noi e loro in campionato, la situazione non è compromessa ma di sicuro, per tornare quel­li che eravamo, dovremo produrre più gioco: se non produci, non segni. La realtà è che a gennaio abbiamo perso giocatori fondamen­tali per il nostro tipo di calcio. Aquilani? Do­veva respirare, lui come altri: non avrebbe retto tre partite in una settimana in questo momento, visto che giocheremo di mercole­dì anche la prossima settimana. E se qualcu­no dice che avrei dovuto inserirlo prima, sap­piache i tre cambi che ho fatto sono stati ob­bligati: anche Amauri ha sentito tirare dietro la coscia e abbiamo preferito non rischiare».

CALCIO DA - Piove sul bagnato, come sempre. Ma resta la fiducia:«In campionato possiamo fare ancora di tutto, ne sono con­vinto. Stiamo vivendo un momento difficile, ma ci sono ancora diciassette partite da gio­care e siamo nel gruppo di testa. Una cosa è certa: dobbiamo tornare a giocare un calcio degno della . Ci resta un obiettivo solo, dobbiamo fare il massimo possibile dimenti­cando queste due eliminazioni cocenti».Sen­za mettere troppa fiducia nel mercato, ormai in dirittura d'arrivo con Pazzini prossimo in­terista:«Era il mio sogno? E' rimasto tale. Ma queste sono domande per la società: la realtà è che stiamo cercando di fare il massimo sia in campo che fuori, ma non è sempre facile arrivare dove si vuole. Però non stia­mo crollando, ne sono certo. Siamo vicini alle primissime e nelle ultime due partite ab­biamo fatto quattro punti. Do­menica ci aspetta l'Udinese e saremo pronti: avremo di nuovo al meglio Marchisio, Aquilani e Krasic. Sarà un'al­tra ».

PARLA ALEX- Se lo augura an­che Del Piero, sguardo basso e tono di voce quasi inesisten­te:«Dobbiamo reagire, è certamente un mo­mento delicato. Anche stasera abbiamo avu­to infortuni e situazioni di campo obbligate. Non è facile accettare certi verdetti, ma dob­biamo farlo e continuare a dare il massimo. Il problema è che in questo momento il mas­simo non basta».Chiude Storari:«Non è un periodo fortunato, ma potevamo fare meglio. Ci tenevamo molto ad andare avanti. E' sta­ta una brutta gara, si è perso e adesso la stra­da per arrivare a fine stagione sarà lunga e difficile. Vucinic ha fatto una bella parabola, complimenti. In campionato abbiamo alter­nato cose positive ad altre meno: il solo obiet­tivo che ci resta è arrivare tra le prime quat­tro. Dobbiamo riuscirci».