Roma, un attacco pieno di spine

15/12/2010 alle 09:43.

GASPORT (S. BOLDRINI/ M. CECCHINI) - Storie d’attacco. Storie di dolori, di maschere, di nostalgia. È la fotografia del reparto avanzato giallorosso che, in questa lunga vigilia della sfida alla capolista Milan, è incagliato nei problemi di tre protagonisti importanti: Vucinic, Borriello e Adriano.

 

Vucinic & Borriello La prima brutta notizia riguarda il montenegrino. Il guaio al muscolo trasverso continua e lui non si può allenare. Perché? Il punto in cui Mirko sente dolore è profondo ed è complicato fare una fisioterapia efficace. Insomma, la coppia in prima fila per San Siro è quella -Borriello, ma l’ex rossonero, reduce dalla frattura al seno mascellare , ha un problema in più: sopporta poco la maschera in carbonio ultra-sofisticata che, dopo le prove di ieri, l’azienda parmense di Enrico Campari oggi gli preparerà e domani gli farà recapitare. Ma per giocare, dovrà utilizzarla, in attesa — dopo il match— di operarsi subito.

Adriano addio E Adriano? Resta aRoma o torna a casa? Dal Brasile il suo manager Gilmar Rinaldi dice chiaro: «A Roma non è felice, vuole andare via», ma il giorno della verità sarà il 27 dicembre. Sarà quello il giorno del voto di fiducia sulla questione-Adriano: è la data della ripresa degli allenamenti dopo le vacanze di Natale. Oggi, a 72 ore da Milan-Roma, la posizione del centravanti è netta: vuole tornare a casa. Nella Capitale si è trovato bene, ha persino chiesto di costruire una piscina nella casa che ha affittato a Casal Palocco, ma non si è trovato bene nella Roma. Con i compagni nessun problema, ma con Ranieri è calato il gelo dopo gli entusiasmi iniziali. La presenza in campo a Verona, il 4 dicembre, aveva riacceso le speranze, ma l’esclusione di Cluj è stato una mazzata. Di più: Adriano si è sentito umiliato per essersi riscaldato inutilmente nella ripresa. «Non sono un ragazzino», si è lasciato scappare l’Imperatore, che già due settimane prima aveva detto a Ranieri: «Tolgo il disturbo. Un problema in meno». Ranieri è rimasto senza parole, ma la sua incomunicabilità all’Antonioni è la fonte di molti problemi. L’allenatore non parla molto con i giocatori e questo, soprattutto per gli esclusi, è insopportabile. In Brasile, Adriano ha tre opzioni: Corinthians, Palmeiras e Flamengo. Il Corinthians ha il vantaggio di giocare la Coppa Libertadores e di avere le risorse, grazie agli sponsor, per riportare Adriano a casa. Il progetto è a lunga scadenza. L’idea è quella di fare di Adriano il Ronaldo del futuro: quando tra un anno il Fenomeno si ritirerà, gli sponsor si sposteranno sull’Imperatore. Il Palmeiras si è mosso prima di tutti. Il 2 dicembre, su indicazione di Scolari che stravede per Adriano, da San Paolo è partita una e-mail che dà il mandato a un gruppo associato di procuratori per aprire la trattativa con la Roma. Il Palmeiras propone la formula del prestito col pagamento dell’ingaggio sulla base di 450 mila reais, 198 mila euro al mese. Il cuore di Adriano batte però per il Flamengo, dove il capitano Moura ha detto che lo riaccoglierebbero a braccia aperte. Tutti tranne uno, anzi una: la presidentessa Patricia Amorim. Non ha i soldi per Adriano e non vuole correre rischi. Il finale? Tutto da scrivere, ma con cadenze brasiliane.