Nuove gerarchie: Totti è fuori

20/12/2010 alle 10:08.

CORSERA (L. VALDISERRI) - «Buon Natale? Sarà un buon Natale per voi. Lo scudetto? Meglio non nominarlo nemmeno, in passato ha portato sfortuna. Certo, è dura...». Francesco Totti fa gli auguri a tutti e scherza sul pullman dell’aeroporto, di ritorno da San Siro. Contro il Milan ha soltanto preso freddo in panchina e la sua faccia, al di là degli sforzi per mascherare la delusione, parla chiaro. La Roma ha vinto, ha riaperto il suo

Fuori , fuori Pizarro: è come se la Roma — almeno per il momento — avesse scelto una strada diversa da quella della qualità. O, meglio, avesse cambiato le gerarchie costruite da anni: ora è la squadra di Borriello e di Menez non è l’unico a chiedersi cosa stia succedendo. Philippe Mexes sta giocando uno straordinario campionato, ma il suo contratto resta in scadenza: giugno 2011. Dal primo gennaio può firmare per qualunque altra squadra e sono molte quelle che lo vorrebbero. Lascia una preferenza alla Roma, ma deve anche pensare al suo futuro. Come Cassetti e Perrotta (il suo infortunio è sempre un mistero), pure loro in scadenza.

Adriano è partito per il Brasile con il sorriso, ma nessuno può prevedere l’impatto della saudade sulle sue vacanze: quanto saranno lunghe? Julio Baptista è un fuori rosa mascherato, Cicinho quasi. E’ rientrato alla grandissima Doni, ma anche qui non si può vivere tranquilli. Daniele De Rossi, con la franchezza che gli è tipica, ha detto che «metterlo in discussione era una delle tante follie di questa à». Orchestrata «da un pappone che parla alla radio e che quando viene a Trigoria si comporta da padrone». La superdifesa di Doni («Il miglior con cui abbia mai giocato, dopo Buffon»), però, è stata vissuta male da Julio Sergio, che ha chiesto spiegazioni alla società.



David Pizarro è l’altro grande caso «aperto» nello spogliatoio giallorosso: dal 25 ottobre a oggi ha giocato in campionato soltanto 61 minuti, pagando in prima persona con la sostituzione la pessima partita di tutti a Palermo. In stagione ha giocato solo 770 minuti, meno di Brighi (859) e di Fabio Simplicio (824), che per i primi due mesi era stato considerato un oggetto misterioso.



Contro il Milan l’unica cosa veramente importante era vincere e la Roma ha vinto. Però, per fare davvero il salto di qualità in campionato e in , è necessario ricreare un circolo virtuoso all’interno dei rapporti. I giallorossi torneranno a Trigoria il 27 dicembre. Con quali facce e quale umore lo si potrà scoprire molto presto.