IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Partendo da una posizione più vietata che sospetta, il volo dellAir Juan verso il gol è cominciato esattamente dopo trenta minuti dal fischio davvio dellarbitro Romeo, un veronese che farebbe scappar di casa anche la più fedele delle giuliette. Uno scatto in avanti
Uno scatto in avanti, il tocco con il destro in anticipo sul portiere avversario e, oplà, pallone in fondo alla rete, premessa e promessa di tre punti. Prima di ricevere labbraccio dei suoi compagni, Mexes il più veloce a correre verso di lui, Juan aveva già baciato tre volte la fede che porta allanulare della mano sinistra. Un pensiero dedicato alla moglie Monick; un gesto che appartiene solo ai più affettuosi e innamorati dei mariti. Per la famiglia Silveira dos Santos, del resto, sono stati giorni difficili, dolorosi: venerdì dellaltra settimana, al momento di imbarcarsi per Verona, il difensore è stato raggiunto da una telefonata della moglie in lacrime che gli comunicava una notizia terribile. Ci ha messo un attimo, Juan, per mollare tutto e correre dalla sua donna, che era in attesa del secondo figlio. Niente Chievo, perciò, e solo panchina a Cluj. Poi, ieri, di nuovo al centro della difesa e poi anche in attacco, su quella punizione di Totti, per cercare il gol e il pretesto per fare un regalo alla sua Monick. «Voglio dedicare questo gol a mia moglie. E stato un periodo difficile per noi. Finalmente una gioia dopo unamarezza», il suo dolce, timido virgolettato.
Non segnava da una vita o quasi, Juan. Lultima volta che aveva fatto centro la Roma stava giocando contro lArsenal, allOlimpico in Champions League: era l11 marzo dello scorso anno e la sua prodezza non fu sufficiente per la squadra di Luciano Spalletti per passare il turno, complici i soliti maledetti rigori. Il tocco da opportunista su Gillet («Non mi ero accorto di essere in fuorigioco») stavolta vale tanto, cioè tre punti che consentono alla Roma di continuare a guardare con interesse la parte alta della classifica.
«La Roma è ripartita? Sì, dovevamo fare bene e ci siamo riusciti. Nellintervallo Ranieri ci ha detto di giocare in contropiede, è andata bene. Abbiamo perso troppi punti per strada, ora dobbiamo vincere più partite possibili perchè è nelle nostre possibilità. Il campionato è lungo, ma prima di andare lassù dobbiamo vincere partite e giocare bene. E noi stiamo cercando di sistemare le cose».
E ancora. «Ha segnato un difensore, ma abbiamo avuto tante occasioni da gol. Potevamo farne molti di più. Del resto, abbiamo una grande rosa. Ma finora, vuoi per infortunio o squalifica, non labbiamo mai avuta al completo. Adesso piano piano ci stiamo riprendendo. E questo per noi deve essere un punto forte, non di discussione».
Sabato prossimo Roma in casa del Milan, che viaggia con dieci lunghezze di vantaggio sulla squadra di Claudio Ranieri. «Ma non finisce il campionato se perdiamo o vinciamo. E una partita difficile, questo è sicuro. La situazione attuale è simile a quella dellanno scorso, con il Milan al posto dellInter. Ma adesso dobbiamo pensare solo a vincere, magari giocando bene. Poi più in là vedremo dove saremo riusciti ad arrivare».