LA REPUBBLICA (E. CURRO) - Se per il Milan è stata l´ultima partita dell´era pre-Cassano, peggio di così non poteva andare. Non soltanto l´ha persa per un gol-carambola del ripudiato Borriello, ma ha pure rilanciato la solida Roma
La tattica bloccata ha seguito lo sviluppo conseguente alle scelte di Ranieri: schierando la sua squadra a specchio del 4-3-1-2 avversario - con Totti a macerarsi in panchina al pari del collega Ronaldinho, Menez trequartista mobile stile Boateng e la possente coppia di punta Adriano-Borriello - ha impastoiato il gioco del Milan, concedendogli l´iniziativa, non gli abituali strappi per l´amato contropiede. La sorpresa è stata la presenza di Adriano, in spregio alla nomea pachidermica del brasiliano, teoricamente prossimo al ritorno in patria al Flamengo o al Corinthians: l´intento era di alleviare la solitudine di Borriello e di preoccupare Nesta, orfano di Thiago Silva. Il primo tempo si è trasformato per Allegri in uno stimolante rebus: come cercare spazio in una metà campo intasata ad arte, sotto il presidio di De Rossi, e come permettere di squarciare l´altrui difesa a Ibra, soffocato dall´intelligente marcatura di Juan, maestro nell´anticipo, e dai costanti raddoppi. Un´ulteriore complicazione è arrivata dall´infortunio di Pirlo, che aveva cominciato con una serie di eccellenti intuizioni nel nuovo ruolo di mezz´ala sinistra. Il confuso Seedorf ne ha rilevato i compiti, il che certifica come il trequartista titolare sia ormai Boateng. Le istintive incursioni del ghanese - destro respinto sulla linea da Burdisso - e le numerose riconquiste del pallone da parte dell´impeccabile Gattuso non potevano compensare la serata grigiastra del duo Robinho-Ibra. Il brasiliano ha subito messo a sedere Mexès, ma ha sbagliato il destro di precisione. Peggio ha fatto lo svedese: lanciato da Gattuso alla galoppata verso Doni, l´ha conclusa con un abbozzo di pallonetto in bocca al portiere.
La Roma non è rimasta a guardare. Si è gradualmente avvicinata alla porta di Abbiati, trovando un muro nello straordinario Nesta, ma rivelando una forza atletica che cresceva con l´affievolirsi della corsa di Boateng. Il gol decisivo, a metà ripresa, è nato da una fuga con cross rasoterra dal fondo di Menez e dallo sfortunato rinvio di Abate sul piede di Borriello. Ibra ha sprecato il possibile pari, calciando alto su lancio di Seedorf. Il tardivo ingresso di Ronaldinho gli ha permesso solo una rovesciata sopra la traversa. Borriello ha festeggiato applaudendo la curva Nord. La Sud lo ha insultato per frustrazione.