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IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Zeman e il derby. Ci sarebbe materiale per scrivere un libro, e forse di più, su uno che di derby da allenatore ne ha giocati su entrambe le sponde del Tevere. E che proprio sul derby ha detto una delle sue frasi rimaste storiche, e cioè che «è una partita come tutte le altre».
Impresa che la formazione giallorossa sarà costretta a ripetere domenica perché il capitano, grazie al signor Gervasoni che lo ha espulso ingiustamente sabato scorso contro il Lecce, non ci sarà. Secondo Zeman, comunque, sarà come al solito una partita che crea unattesa particolare in tutta la città, soprattutto in questo momento in cui la Lazio, chissà come, è prima in classifica. «La partita si vive in maniera intensa dalluna e dallaltra parte, quando cè il derby tutta la città è coinvolta. Forse la piazza giallorossa è più calda, ma entrambe danno grandi soddisfazioni quando si vince». Non si sbilancia in pronostici, Zeman, che però ha una certezza, dovuta soprattutto dalle esigenze di classifica. «Il risultato serve di più alla Roma che alla Lazio, i giallorossi hanno tutto da perdere, mentre la Lazio ha il vantaggio di poter giocare tranquilla. Bisognerà vedere se la Roma potrà accontentarsi anche di un pareggio, risultato che può andare bene solo ai biancocelesti». Esaurito il capitolo derby, il boemo ha parlato anche di Antonio Cassano, al centro di una polemica che po- trebbe portarlo alla rescissione del contratto con la Sampdoria. La disparità di giudizio con Totti è evidente. «Forse non tutti riescono a sopportarlo. Come calciatore Cassano può servire a tutti perché è un grande, ma come comportamenti può far danni nelle squadre che hanno già giocatori forti e di personalità. E stato così al Real Madrid dove credo che abbia avuto i problemi maggiori. Forse alla Sampdoria, dove non ci sono queste grandi personalità, riusciva a comandare e a comportarsi come vuole lui, ma in squadre come Juve, Inter, Milan e Roma, non può fare quello che ha fatto finora alla Sampdoria».