IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Bravi, belli, forti, decisivi. Magici. Borriello, Menez e Totti, in rigoroso ordine alfabetico, i tre tenori di una Roma che canta a meraviglia e riempie i cuori dei suoi tifosi. Senza dimenticare Vucinic, ieri sera sottotono ma comunque presente nel momento più importante della gara, e De Rossi, autore del momentaneo 2-2, sono stati loro tre gli artefici una notte che difficilmente verrà dimenticata. E che fa a dire
In una partita nata male, la Roma ha dimostrato che se la può giocare alla pari coi vice campioni dEuropa e che questa stagione è ancora tutta da vivere: «Dobbiamo essere competitivi anche in Europa e speriamo di dimostrarlo - ha aggiunto Totti - non eravamo partiti come volevamo, sotto di due gol era difficilissimo, ma con la determinazione e la voglia di una grande squadra abbiamo ribaltato il risultato». Con quello di ieri, sotto la Curva Sud, Totti ha messo a segno il terzo gol stagionale, tutti su rigore, il primo allOlimpico. Una rete, tanto per cambiare, decisiva: «Sì, è stato bellissimo, perché era tanto che non facevo un gol fondamentale, me lo tengo stretto e sono contento per la Roma». Non cè stato solo il gol nel quarto dora in cui Totti è stato in campo, dopo essere entrato al posto di Brighi: ha tenuto palla, ha corso in ogni zona del campo, facendo il mediano, lala, lattaccante, il trequartista, a tratti persino il terzino. E poi, con un lancio dei suoi, ha messo Borriello davanti al portiere costretto al fallo da rigore. Che lui, come sempre succede quando il pallone scotta, ha buttato in rete. Con una dedica speciale: «Grazie ai nostri tifosi, in particolare a Fabrizio er Mortadella: non ha potuto festeggiare con noi, ma di solito ci segue sempre. Daje Fabri, sei un romanista vero. Aspettiamo il tuo ritoro».
Altro gol, come detto, anche per Borriello. Per lui si tratta del terzo gol in Champions, il nono in totale da quando indossa la maglia della Roma. Numeri da bomber, quale è, numeri da punta pura, numeri che ricordano quel grande campione che è stato Gigi Riva. Come se non bastasse poi, Borriello ha mantenuto la promessa fatta sabato scorso in occasione del gol con lUdinese: «Segno sempre di sinistro - aveva spiegato - ma vedrete che presto lo farò anche col destro». Detto, fatto. Fuga sulla destra di Menez che si lancia sullavversario, lo supera e serve il numero 22 appostato in area di rigore. Lattaccante giallorosso scivola, cade, ma conclude lo stesso appoggiando in porta.
È da lì che parte la rimonta della Roma: «È stato un gol stranissimo, sono scivolato e ho preso in controtempo il portiere. Limportante comunque è averla buttata dentro e se segno tanto è perché qui vengo valorizzato». Parole sante, come quelle che Borriello riserva al gruppo: «Serate come questa danno tanto al gruppo, abbiamo avuto una reazione mostruosa, tirando fuori lorgoglio e vincendo meritatamente». Lattaccante spiega anche quale è stata larma in più: «Il pubblico è stato meraviglioso, mai visto niente del genere. Da applausi».
Da applausi anche la partita di Jeremy Menez. Non perfetto nel primo tempo, ha sulla coscienza il secondo gol del Bayern con un retropassaggio da incubo, si riscatta nei secondi quarantacinque minuti. Serve lassist a Borriello per il primo gol ed è il terzo consecutivo, dopo quelli, sempre sfruttati da Marco, contro Fiorentina e Udinese. Corre come un matto, si rende protagonista di serpentine e strappi che fanno impazzire il Bayern, copre, recupera palla anche al limite dellarea, è un leone - ma dalla tecnica raffinatissima - che combatte per il campo. Senza sosta. Come la Roma. Perché corete, scappate...