CORSPORT (P. TORRI) - Centotto e duecentosettanta. Cioè i minuti giocati da Fabio Simplicio nelle prime nove giornate di campionato e quelli disputati dal brasiliano nelle ultime tre. In pratica da desaparecido a giocatore insostituibile, complici è vero, le contemporanee assenze di Pizarro, Perrotta e Taddei, comunque un cambio di tendenza totale rispetto alla prima parte della stagione in cui il brasiliano, preso dal Palermo a parametro zero, sembrava uno di quegli arrivi che non lasciano traccia.
RITORNO -Ora però Fabio Simplicio è tornato il giocatore che avevano apprezzato prima a Parma e poi a Palermo, centrocampista buono per tutti i ruoli in mezzo al campo, anche se a Torino non ha giocato ai livelli delle precedenti prestazioni, conseguenza probabilmente delle tre partite giocate in sette giorni che non potevano non farsi sentire in un giocatore che da mesi non sapeva cosa volesse dire stare in campo per novanta minuti. Adesso che è tornato il vero Simplicio, Claudio Ranieri ha unopzione in più a centrocampo, sapendo peraltro che il brasiliano è troppo un bravo ragazzo per creare problemi nel caso, possibile, anzi probabile, che sabato prossimo contro lUdinese, con i rientri di Pizarro e Perrotta, gli toccasse tornare a sedersi in panchina: «Sono davvero felice di tutto quello che è accaduto in questo ultimo periodo. Avevo bisogno di tornare a giocare, soprattutto di ripagare in campo la fiducia che la Roma ha dimostrato nei miei confronti. Per me è un onore giocare con questa maglia, essere un giocatore giallorosso ti fa entrare nella storia. Abbiamo provato a vincere anche a Torino, in ogni caso la vera Roma è tornata».
RUOLO -A dar retta a passato e dichiarazioni, il brasiliano con il sorriso contagioso può essere utilizzato in tutti i ruoli di metà campo. Claudio Ranieri, allinizio della stagione, fece capire che poteva rappresentare unalternativa a David Pizarro come regista della squadra. Negli anni passati a Palermo Fabio Simplicio si era messo in evidenza come trequartista con una certa confidenza con il gol e la rete segnata alla Fiorentina mercoledì scorso ha ribadito che quella confidenza non lha smarrita. Nel passato più remoto, Parma, e nel presente, ha dimostrato di poter essere anche un intermedio di centrocampo, mediano di quelli che fanno della dinamicità e continuità la loro briscola migliore: «Per me non è un problema il ruolo, faccio quello che mi dice lallenatore. Quando sono arrivato in Italia, a Parma, sono stato utilizzato soprattutto come mediano in mezzo al campo. Poi a Palermo, con Ballardini allenatore, ho scoperto con piacere il ruolo di trequartista. Per me va bene tutto. Sono a disposizione di Ranieri e della Roma» .