GASPORT (B. TUCCI) - Si gioca domani un derby senza Totti. Cioè, un grande protagonista degli anni passati. Il popolo di fede giallorossa si divide. C'è chi si dispera e ritiene che l'assenza del capitano sia determinante; e c'è, invece, chi ritiene che la squalifica sia un bene, perché il numero dieci non è più quello di una volta. Cincischia, si fa rubare palla, non segna (rigore europeo a parte). Certo, l'anagrafe non perdona.
Parte grande favorita la Lazio: i tifosi sono in paradiso, toccano il cielo con le dita, guardano dall'alto in basso i cugini che bivaccano a metà classifica. Lotito è a mille, Reja è l'allenatore del momento. Sull'altra sponda del Tevere, regna lo sbigottimento, perché una squadra, ad un soffio dallo scudetto lo scorso anno, sia sprofondata in una zona anonima? Se dovessi azzardare un pronostico, punterei su un risultato fisso a favore dei padroni di casa. Però 90 minuti sono lunghi e i tifosi della Roma confidano nei numeri. Dopo tante vittorie, una sconfitta ci può stare. Stavolta, anche chi non crede alla superstizione, incrocia le dita e fa gli scongiuri. «Non si sa mai».