CORSERA (L. VALDISERRI) - Cè più De Rossi che Totti nei ricordi romani di Luciano Spalletti, fresco vincitore del campionato russo sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo. E se non è una sorpresa, almeno per chi ha frequentato Trigoria, adesso cè lufficialità affidata ai microfoni di Sky Sport, che ha intervistato a 360 gradi il tecni
Il nome di Spalletti è sempre di attualità. Si dice che alcune società, Inter e Fiorentina in testa, si siano mosse per riportarlo a casa: «Il calcio italiano mi manca, ma altrove ci sono meno pressioni e la vita è più facile. Il Milan primo in campionato? Allegri lavora in una società attenta a gestire anche i giocatori di primissimo livello, come Ibrahimovic. È come lo conoscevo: moderato, educato, cauto nel commentare. Il Milan è una delle società più attrezzate insieme a Inter e Juventus. Cè anche la Roma, che ha tutto il tempo per poter recuperare, visto la qualità della squadra. Moratti ha fatto bene a confermare la fiducia a Benitez: ha coerenza e buon senso. Per lInter è stato un inizio complicato, dovuto anche agli infortuni, ma non si può buttare quanto è stato progettato. Contatti? No, né con lInter, né con la Fiorentina, né con altri. Ho un contratto qui. Se non mi mandano via, e se non capitano situazioni nuove, rimango qui».
Ah, già, cè anche la Russia: «Ci sono stati momenti difficili, ma la qualità di alcuni miei elementi ci ha permesso di prevalere su squadre come Spartak e Rubin. Cè stato del lavoro da fare, ma la società mi ha messo nelle migliori condizioni. La difficoltà maggiore? La comunicazione, ma abbiamo sopperito con delle riunioni prima dellallenamento, in cui si spiegavano i modi di lavoro».




