CORSERA - Il segreto per reggere al ritmo di tre partite alla settimana? Giocare un tempo solo. È quello che fanno Juventus e Roma in questa classica decaduta. Un tempo di calcio discreto, di conclusioni in porta, di occasioni, di gol e pure di discussioni con un lieve accenno di rissa finale e un tempo di poco più di nulla
Accade che il povero Rizzoli, con una direzione a spanne, riesce a scontentare entrambi i contendenti. Prima non concede un rigore per un intervent o di Chiellini s u Mexes, poi prolunga la sfida fino al 48 cercando di compensare e trovando un fallo di mano di Pepe su punizione di Totti. Discutibile, forse compensativo. Il capitano, in un caso o nellaltro, dagli undici metri doveva andare a prendersi un gol che, in campionato, gli mancava dal 9 maggio. Cè un accenno di rissa. Eppure Juventus-Roma non è una sfida allOk Corral. E la fiammata resterà isolata.
Allinizio due sono le sorprese nelle formazioni. Più grossa quella della Roma. Gigi Delneri preferisce il nuovo che avanza (Sorensen) allusato sicuro (Salihamidzic) sul corridoio destro della retroguardia. Claudio Ranieri, invece, tiene in panchina il «rifiutante» estivo di Madama, Marco Borriello. Per il resto squadre canoniche negli schieramenti dettati dalla filosofia dei due tecnici. La Roma gioca di più la palla, la trattiene, spesso con larghi aggiramenti, spesso tentando la penetrazione centrale.