IL ROMANISTA (B. DEVECCHI) - «Sì, su quella conclusione potevo fare qualcosa di più». Julio Sergio ci mette la faccia. Si sente colpevole sul gol di Miccoli (il settimo contro la Roma: come fai a pensare che non abbia qualcosa di personale coi colori giallorossi?). «Lho vista partire in ritardo», spiega il brasiliano. La disamina del portiere è sincera.
Julio Sergio riconosce i meriti del Palermo: «Sapevamo che era grande squadra, che sta attraversando un momento buono, che ha dei giocatori tecnici. Oggi (ieri, ndr), lo hanno dimostrato. Non abbiamo saputo reagire. Sconfitte così fanno male». Purtroppo, pesa quellerrore in occasione del vantaggio rosanero. «Ero coperto da Riise. Quando Miccoli ha calciato, non ho visto partire il pallone. Però sì, potevo fare qualcosa di più».
Mentre è facile riconoscere i propri errori, non lo è altrettanto per quelli degli altri. «Cosa abbiamo sbagliato? Loro (il Palermo, ndr) hanno questo modo di giocare. Molto in velocità. Lo sapevamo. Loro hanno sempre segnato in fotocopia, e in area eravamo in parecchi, mentre loro erano sempre di meno».
Ma Julio Sergio non ci sta. Perché una Roma così brutta non può essere vera. «Una squadra come la nostra - dice ancora il numero uno - non può perdere così. Abbiamo tanti campioni, dobbiamo imparare da questa sconfitta. Possiamo fare molto meglio con la qualità che abbiamo. Non possiamo sbagliare così tanto». Il brasiliano non vuole ripetere il miracolo dellanno scorso. Lo vuole addirittura migliorare. «Dobbiamo provare a fare meglio dellanno scorso», commenta. Il portiere si rabbuia solo quando gli viene chiesto se Spalletti, fresco campione di Russia con il suo Zenit, gli abbia telefonato. «No, non lo ha fatto. Ma gli faccio i complimenti».