IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Totti e Borriello la cosa più bella non la fanno in campo. Ma dopo, quando uno a parole e laltro col sorriso dedicano la loro gioia ad Adriano. Francesco ne parla sul suo sito, Marco, quando lascia il campo e lo accoglie con uno sguardo e un sorriso grande così.
Numeri importanti, che fanno dellattaccante napoletano un punto fermo di questa squadra e gli fanno dire: «Abbiamo una rosa fantastica, dobbiamo arrivare tra le prime due». Parole forti, che Borriello condisce con
altri particolari: «I miei gol ovviamente mi fanno piacere, soprattutto perché fanno arrivare dei punti importanti. Oggi (ieri, ndr) è stata una rete di forza perché ho tenuto botta al difensore che mi strattonava». Sul turnover che coinvolge il poker di attaccanti giallorossi (senza contare Baptista, Adriano e Okaka, per ora), Marco non si sbilancia: «Non è un problema siamo la Roma, una grande società, una grande squadra con un grande pubblico e meritiamo di avere una rosa competitiva».
Rosa che, come detto, vede nel reparto avanzato anche Vucinic, che ieri è rimasto a riposo, Menez, e ovviamente Francesco Totti. Il Capitano cerca ancora il gol su azione in campionato, ma ieri è stato comunque autore di una prova generosa, caparbia, fatta di sacrificio ma anche di lanci improvvisi e illuminazioni che hanno strappato applausi al pubblico dellOlimpico. A fine partita, dal blog del suo sito ufficiale, ha detto: «LUdinese è una delle squadre più in forma del momento: dopo un inizio sfortunato ha preso un buon ritmo risalendo la classifica e questo rende ancora più importante la nostra vittoria. Un 2-0 positivo con lattacco che ha funzionato e la nostra porta rimasta inviolata». Come per Greco in occasione
del derby, Totti, da Capitano vero, si sofferma su un singolo: «Sono contento per Adriano che è tornato ad assaggiare il campo qui allOlimpico. Giocando alle 18 di sabato ha aggiunto Francesco abbiamo aperto la giornata di campionato e ora sarà interessante osservare i risultati delle altre squadre. Poi martedì col Bayern dovremo fare del nostro meglio contro avversari duri come i vice campioni dEuropa».
Quando entra in campo, il volto di Borriello tradisce una certa tensione: schierato terminale avanzato, con Totti accanto e spesso alle spalle nel primo tempo sembrava quasi correre a vuoto. Nei secondi quarantacinque minuti, Ranieri decide di lasciarlo in campo e lui ripaga la fiducia, facendo quello che gli riesce meglio: il gol. Da attaccante di razza qual è. Decimo minuto, la Curva canta As Roma alé, Menez ha il pallone tra i piedi, come praticamente sempre ieri sera. Il francese lo vede, gli serve un pallone filtrante che lui riceve spalle alla porta, al limite dellarea. Il numero 22 protegge il pallone, entra in area, Domizzi prova a
fermarlo prima con le buone poi con le cattive tirandogli la maglia, ma Borriello non cade. E, anzi, trova la forza di girarsi e di mettere il pallone alle spalle di Handanovic, posizionato sul primo palo. Il piede, manco a dirlo, è il sinistro «ma prima o poi segnerò di destro», promette. Lo stadio esplode, Ranieri in panchina applaude,
De Rossi in tribuna pure, così come Guillermo Burdisso, Doni, Rosi e Taddei. Eccolo il gruppo Roma.
Ed eccolo soprattutto, come detto, quando un quarto dora dopo è proprio Borriello a dover lasciare il posto ad Adriano. Felice, tra le altre cose, per aver di nuovo bucato la porta dellUdinese, a cui ha segnato gli stessi gol (in campionato) di Totti: dieci. Il numero dei fuoriclasse e lui, anche se sulle spalle porta il numero 22, lo è a tutti gli effetti. Così come Francesco, il compagno di reparto col quale Marco in campo fa quasi sempre gol. Chissà che ne pensano adesso tutti quelli che dicono che non possono giocare insieme: «Chiacchiere conclude Borriello io sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta».