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Aquilani: «La Juventus mi ha cambiato la vita»

17/11/2010 alle 08:45.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Prandelli mi stima, ma non basta: per conquistare la sua fiducia non bastano le parole, devo far bene in campo». Alberto Aquilani si riprende la Nazionale. «Perché gioco, prima stavo male. Pure a Liverpool era il mio obiettivo, ma ero infortunato. Non posso ritenere normale la mia presenza qui, ma se troverò la continuità che mi è mancata negli ultimi anni e che ho adesso grazie a Del Neri, allora qui ci posso stare». Di anni ne sono passati quattro

«La mi ha cambiato la vita: avevo la necessità di rimettermi in gioco, dopo un’annata durissima. Pagato tanto, ero sempre a guardare». Già la telefonata di agosto per iniziare la nuova carriera. Presto, in aprile, sarà papà. «Di una bambina» rivela Alberto. Che con la Roma potrebbe aver chiuso per sempre. «Credo che sia da escludere un mio ritorno in giallorosso». Ma fa nuovamente una precisazione: «Traditore io? E de che?». Detto proprio alla romana. «Tutti sanno bene come andarono le cose. Venti milioni per un giocatore infortunato. Il club non poteva rifiutare quell’offerta». Racconta i rapporti con i suoi ultimi allenatori. InIziando da Spalletti: «Se io stavo bene, giocavo. Mi ha sempre dato spazio. Ma ero spesso fermo». Passando per Benitez: «Rapporto troppo veloce. All’inizio non mi poteva utilizzare. Quando sono guarito, per lui si sono complicate le cose, soprattutto nei rapporti con i miei compagni». E arrivando a Del Neri. «Mi sta garantendo presenze e minuti: ne avevo bisogno». Non dice scudetto, ma avverte il Milan: «Non abbiamo tanti nomi, ma due cose che loro non hanno: cuore e determinazione. Con quelle abbiamo vinto a San Siro. E noi, come nomi, non ne abbiamo meno»