Uno scudetto per tutti

15/10/2010 alle 11:12.

CORSPORT (A. MAGLIE) - E se fosse l’anno della Sorpresa? L’interrogativo circola, i segnali ci sono. Il primo, il più rilevan te, almeno da un punto di vista scaramantico: questa è la stagione che segue il Mondiale. Come quella che portò allo scudetto il Verona di Bagnoli o la Samp di Boskov. Il secondo: la classifica si muove a scarta mento ridotto come certi vecchi accelerati o come certi




PIU’ CONCORRENZA -
E’ evidente che rispetto agli ul timi anni, caratterizzati spesso da lunghi, trionfali monologhi nerazzurri (interrotti, semmai, nelle fasi finali dalla Roma), la recita è diventata più varia: sisentono voci nuove, acuti imprevedibili, almeno in estate. Sembra quasi di essere tornati indietro, alla fine degli anni Novanta, ai campionati delle Sette So relle (, Milan, Inter, Roma, Lazio, Fiorenti na e Parma), alle stagioni in cui in tanti si iscriveva no alla corsa-scudetto (e in effetti Roma e Lazio riu scirono a rompere il dominio nero-bianco-rosso). Gli ultimi anni in cui il calcio italiano vantava una sor ta di leadership a livello europeo, consegnando agli almanacchi campionati combattuti. Stadi pieni, grandi campioni stranieri che quasi facevano la fila per approdare nel nostro campionato. Più concor renza ed equilibrio elevano inevitabilmente la qua lità del torneo, aggiungono spettacolarità, rendono la Serie A interessante anche agli occhi di chi ci guar da all’estero.



SCUDETTO PER TUTTI -
Certo, l’Inter resta davanti,quasi per editto: vince da cinque anni a questa par te, è reduce da una straordinaria stagione in cui ha conquistato il Triplete, resta la squadra con la «ro sa » più forte e più competitiva. Ma il suo regno, quel lo certificato dalla classifica, presenta qualche pic cola incrinatura: rispetto allo scorso anno ha vinto di meno (tre successi), segnato di meno (otto gol con tro dodici). Nel calcio i numeri hanno un significato. E’ evidente che certificano le difficoltà attuali della squadra Campione d’Italia legate soprattutto all’al to numero di infortuni che ha caratterizzato questo avvio di stagione nerazzurro. Ma è evidente che so no anche il segno indiretto della crescita delle avver sarie che le hanno « rubato » punti. La ripresa del campionato ci fornirà altri dettagli. Certo siamo ap pena all’inizio ma di qui a Natale tutto sarà più chia ro, anche più leggibile. Una cosa però è certa: in unasituazione di incertezza, tutti possono nutrire ambi zioni, tutti possono sperare nel passo falso altrui.



GRANDI E SORPRESE -
E allora eccole in fila le nuove sei sorelle. Perché è evidente che dalle Grandi tra dizionali (Inter, Milan, e Roma) non si può prescindere anche se fra queste Grandi c’è qualcu na che ha avuto un avvio stentato (Roma) e altre che hanno avviato un’opera di rifondazione inevitabil­mente caratterizzata da alti e bassi ( la ). Ma a questo punto avanzano i «volti nuovi». La La zio in primo luogo, che da capolista non può non con fidare in una stagione felice; il che con Cava ni ha acquisito una nuova convinzione dei propri mezzi. Abbiamo chiesto a sei grandi ex di spiegarci in quale misura le ambizioni sono fondate. E dalle lo ro risposte è emerso un altro dato: alle sei sorelle, bi sogna aggiungere almeno tre «cugine», Palermo, Ge noa e che stenta ma ha potenzialità. In somma, mezza serie A può sognare. Quanto meno si no a Natale.