IL TEMPO - Tre giorni per resettare il cervello e smaltire le tossine del disastro di Napoli: l'ennesimo. Ma da domani Ranieri dovrà porre rimedio a una situazione che nemmeno i più pessimisti avrebbero ipotizzato qualche mese addietro quando la Roma, questa Roma, era lì a duellare con l'Inter per lo scudetto. E invece ora sembra
La società dice che il tecnico non si tocca, ma si tiene ben stretto il contratto del suo rinnovo chiuso in un cassetto: altro controsenso, perché mai come adesso sarebbe il momento, qualora ci fosse davvero la volontà di tenerlo, di dare un segnale al gruppo. E ieri, nel giorno della consueta messa in suffragio di Franco Sensi, la moglie Maria è tornata proprio sull'argomento Ranieri. «È ben saldo al comando, non si muove. Il resto sono solo chiacchiere . Tra mia figlia ed il mister - continua - c'è un rapporto bellissimo, i loro contatti sono quasi quotidiani. Dobbiamo superare questo momento, è un problema di testa. Le sconfitte affossano l'umore». Verissimo, perché l'ambiente Roma non risponde ai consueti canoni di gestione di un gruppo, di un club «normale».
La pressione della piazza è enorme, le forze che ruotano attorno alla Roma altrettanto e poi, in casa giallorossa, c'è sempre qualcuno che prova a cantare fuori dal coro: e stonando. E c'era già chi a fine gara voleva «impalare» qualche giocatore eccellente, così come un'altra parte che voleva invece mettere alla porta il tecnico testaccino: sarebbe stato l'ennesimo errore. E proprio a proposito di senatori, sembra tra l'altro che Totti non sia per niente soddisfatto di esser tornato a giocare dietro alle punte: posizione che lo allontana troppo dalla porta e che forse ha contribuito alla sua astinenza prolungata. Non è un diventato un altro caso, solo perché il capitano ha capito il momento e si è messo a disposizione del tecnico: è evidente comunque come il fattore tattico sia uno dei problemi che Ranieri dovrà affrontare al più presto.
Intanto i tifosi hanno già fatto la loro scelta, o comunque hanno chiaro in mente cosa sia successo a Napoli. Il tam tam radiofonico del giorno dopo è stato piuttosto chiaro: i romanisti sono infuriati con Ranieri che, secondo loro, ha sbagliato tutti i cambi e modificando il modulo ha contribuito a mandare il tilt la squadra. Difficile stavolta dargli torto o almeno questa è la sensazione, comune, che si è avuta guardando la gara del San Paolo. Già a partire dalla gara col Genoa in programma all'Olimpico sabato 16 dopo la sosta della nazionale, servirà un'altra Roma: altrimenti saranno guai... per tutti!