Ranieri va all’attacco. I bersagli sono i «gufi» e il «signorino» Blanc

30/10/2010 alle 12:17.

CORSERA (L. VALDISERRI) - Dopo tre settimane di silenzio e con il permesso della società, che forse avrebbe scelto altrimenti, Claudio Ranieri torna a parlare. E sono parole che fanno rumore alla vigilia di Roma-Lecce, che due mesi fa sembrava una tappa di passaggio e turn-over prima di un tour de force micidiale (Basilea, derby, Fiorentina e Juve in 12 giorni). La partita, invece, è diventata una «penultima spiaggia».

Sono molti i bersagli dell’allenatore, persino troppi. E il quadro che ne esce è quello di una Roma malata. Un quadro realistico, in molti dettagli, ma che perde efficacia quando Ranieri si arrocca nella «mancanza di concentrazione» per spiegare le cattive prestazioni (mancano invece gioco e gambe) e nella «determinazione» come unica cura. In alcuni passaggi, poi, l’allenatore di San Saba è persino autolesionista. Ad esempio quando spiega così i cambi a Parma (Simplicio per nell’intervallo, Baptista per Vucinic al 51’): «Avevo chiesto a Vucinic quanto aveva nelle gambe. Mi ha risposto: 30’. All’intervallo gli ho chiesto altri 15’, poi, quando ha perso tre palloni, l’ho cambiato. Perché ho sostituito , allora? Perché Simplicio doveva limitare Dzemaili e Vucinic non far salire Zaccardo». Eccesso di prudenza? Non per Ranieri.

e Borriello «hanno appena iniziato a giocare insieme, serve tempo». Ma, a novembre, il tempo scarseggia. Gli infortuni «sono anche dovuti a situazioni croniche». Il riferimento a Taddei è chiaro, ma perché allora è stato ceduto Guberti? Ci sono, poi, due messaggi in codice, minacciosi. Il primo è per chi tramerebbe alle sue spalle: «Dalla società percepisco fiducia illimitata. E occhio a chi spinge per mandare via Ranieri. Dove sono andato ho fatto meglio di chi mi ha preceduto e, quando sono andato via, chi è venuto dopo ha fatto peggio di me». Cuper al Valencia e Mourinho al Chelsea potrebbero eccepire.

Il vero fendente, però, è per l’a.d. juventino Blanc, che gli ha accollato la colpa di aver comprato Poulsen anziché Xabi Alonso: «Il signorino ha parlato quando io ero in silenzio stampa. Agli azionisti della parlerò anch’io, così Blanc starà a posto e tutti sapranno quello che gli ho già detto a quattr’occhi». Oggi, però, c’è Roma-Lecce e ai tifosi giallorossi poco importa dei regolamenti di conti juventini.