LEGGO (F. BALZANI) - Ranieri è pubblicamente sotto accusa. Dopo 5 sconfitte e tanti errori il tecnico è stato abbandonato da tutti: giocatori, tifosi e anche una parte della dirigenza che in questi due giorni non ha speso una parola per difenderlo. Del resto la sua gestione questanno si traduce nel penultimo posto con la difesa più battuta del campionato (11 reti) e nella peggiore media punti dal 1950 ad oggi.
Il verdetto (lesonero), in verità, sarebbe già pronto. Ma non può essere emesso. Vuoi per la confusa situazione societaria, vuoi per la mancanza di alternative sul mercato. Lippi infatti non è gradito dalla piazza (in questo caso compatta), Leonardo non accetterebbe un ruolo da traghettatore mentre Zenga e Spalletti sono impegnati allestero. Il prossimo anno (con un nuovo proprietario) potrebbe arrivare Ancelotti. Ma per il momento, fanno sapere da Trigoria, non si cambia.
Qualche novità però potrebbe arrivare domani quando Ranieri si troverà faccia a faccia con squadra e dirigenza. Gli argomenti non mancheranno: dalle perplessità sui tanti moduli adottati al mancato rinnovo del contratto di Ranieri, passando per il caso-Totti che sta dividendo anche la tifoseria. Nelle ultime due gare è apparsa palese infatti la difficoltà nelle gestione del capitano: da sostituito (con regolarità disarmante nei primi impegni stagionali), a insostituibile (novanta minuti contro Cluj e Napoli). Una tutela eccessiva (e condizionata probabilmente, dalla polemica dopo Roma-Inter) che sta scontentando tanti. Dentro e fuori la squadra.
Domenica a sbottare è stato Borriello redarguito poi da Conti e Pradè che hanno preso da parte lattaccante: «Dobbiamo evitare uscite come questa, in questo momento è pericoloso». Anche tra i dirigenti però cè parecchia confusione: la Sensi è in prima fila per la valorizzazione del club in attesa di un acquirente, ma è poco vicina alla quotidianità di Trigoria. La figura del direttore generale auspicata un anno fa (e coperta in incognito da Montali) invece non è mai stata ufficializzata e ha creato fratture e incomprensioni.
Un segnale della distanza tra Montali (lunico a difendere ancora Ranieri) e il resto della dirigenza è arrivato anche ieri. In occasione della messa celebrata nel giorno dellonomastico di Franco Sensi, infatti, era presente tutta la dirigenza tranne lex-juventino. Commoventi invece le parole di Totti allindirizzo del Presidente dellultimo scudetto: «È merito suo se ho potuto legare la mia carriera alla Roma. Ci sono persone che non vanno dimenticate. Ti penso spesso, grazie di cuore Presidente»