La squadra sotto processo

20/10/2010 alle 11:12.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - «La squadra non sa darmi risposte». Sembra quasi arrendersi, Claudio Ranieri, di fronte ad una situazione che non trova spiegazioni. «Siamo partiti male, molto lunghi, disuniti. Quando prendevamo palla volevamo risolvere la partita da soli. Eppure, avevamo già visto l’anno scorso, quando avevamo perso in casa loro e poi vinto qua, che il Basilea è squadra che sa farsi valere».

Pensa di dimettersi – gli chiedono - di fronte a questa serie di risultati così negativi? «No, perché non sono uno che non molla. Aspetto che la squadra reagisca ». Ma riesce a darsi delle spiegazioni. «Certo che me le do». E’ possibile conoscerle? «No, mi spiace». Il tono di voce è teso. Problemi all’interno dello spogliatoio? «Credo che i giocatori siano con me – risponde il tecnico. - Ma è anche vero che non te lo dicono mai, quando non lo sono». La situazione nel girone rischia di farsi complicata. «Dobbiamo andare a vincere a Basilea. Loro ci hanno battuto qua. Noi lo dovremo fare là». Non le sembra difficile? «Non credo che siamo sfavoriti. Anche se fino ad oggi, fuori casa, non abbiamo fatto nulla di buono. Ma dobbiamo essere sempre positivi e credere di poter fare quello che non abbiamo fatto fino ad adesso».

C’è in programma un incontro con i dirigenti? «Non credo. Ci vediamo già tutti i giorni. Non penso sia prevista una riunione straordinaria». C’era evidentemente bisogno del “giallo evidenziatore” delle maglie del Basilea per rendere palesi i limiti attuali della Roma. E se Fink l’aveva perfino dichiarato alla vigilia che le intenzioni della squadra svizzera erano quelle di portar via l’intera posta («Abbiamo mantenuto la promessa fatta» ha detto il tecnico, soddisfatto, a fine gara), non rientrava certo nelle previsioni di Ranieri uscire sconfitto, e in che modo!, da una partita che sembrava annunciarsi invece con ben altre premesse. Soprattutto perché l’incontro con il aveva messo in luce segnali positivi, ai quali si chiedeva solo di dare continuità contro una formazione che, al di là dei buoni valori atletici, non è sembrata mostrare una particolare qualità sul piano tecnico. Ne è perfettamente cosciente il tecnico di San Saba, che in sala stampa non si nasconde.

«La squadra è entrata troppo morbida in campo. E non saputo trovare le giuste motivazioni. Loro sembravano averne più di noi. Ripeto: la squadra dovrà darmi delle risposte a riguardo. Nel primo tempo non abbiamo “rubato” una palla. Non abbiamo fatto un tackle. Eravamo lenti e disattenti. Non siamo migliorati rispetto alla gara con il . Anzi, semmai siamo tornati indietro. Non siamo stati compatti in molte circostanze. Ho visto letteralmente un’altra squadra rispetto a tre giorni fa».


E tanto perché quella di ieri non è stata una sconfitta come le altre, ma potrebbe incidere una volta per tutte sulla stagione della Roma, al fischio finale i dirigenti giallorossi, Conti, Pradé e Montali, quando Ranieri era ancora impegnato a parlare alle televisioni, sono scesi negli spogliatoi per parlare con la squadra, invitando tutti «a non mollare».