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LA REPUBBLICA (S. SCACCHI) - I club hanno strappato gli indennizzi per le convocazioni alle fasi finali di Europei e Mondiali. Ogni tanto abbozzano qualche tentativo di controversia giuridica di fronte a infortuni gravi: ci provò il Milan con Onyewu finito ko con gli Stati Uniti, non se ne fece nulla. Lo sta facendo più convinto il Bayern contro l´Olanda, per Robben e ora Van Bommel. Ma comunque, dopo ogni pausa per gli impegni delle
In questi giorni a pagare il prezzo più salato, sul campo, è stata l´Inter. Benitez ha perso in un colpo solo Milito e Cambiasso, stiratisi in Giappone, Mariga, fermato da problemi muscolari in Kenya-Uganda, e Suazo. Considerato che Stankovic è uscito psicologicamente frastornato dal caos assoluto di Italia-Serbia, i campioni d´Europa si ritrovano quasi senza centrocampo. Non sorride nemmeno Ranieri: l´allenatore della Roma ha perso Vucinic, vittima di una contrattura al quadricipite che l´ha costretto a saltare la sfida con Inghilterra-Montenegro a Wembley (l´attaccante si era fermato in Nazionale anche a settembre), e De Rossi che ha lasciato il ritiro dell´Italia a causa di un edema al polpaccio.
Meno grave la preoccupazione di Mihajlovic che difficilmente avrà subito a disposizione l´argentino Bolatti, anche lui coinvolto nello stillicidio di problemi muscolari della Seleccion in Estremo Oriente, ma per ora poco utilizzato in viola. Ibrahimovic, prima di Olanda-Svezia, ha ammesso che nell´ultimo periodo sta soffrendo per un´infiammazione all´inguine. Il fastidio lo costringe a saltare qualche allenamento. Così Allegri potrebbe concedergli un turno di riposo con il Chievo sabato.
Il problema, ovviamente, non è solo italiano: il Bayern, già in causa con la federazione olandese per Robben, raddoppierà la causa civile, con annessa denuncia alla Uefa, perché ha visto rientrare da Amsterdam Van Bommel con un problema al ginocchio che lo terrà fuori dieci giorni. E il club tedesco, che ha perso per il prossimo match anche Klose infortunatosi nella Germania (faranno causa?), aveva espressamente chiesto all´Olanda di non schierarlo.
«Bisogna prendere atto che i tempi del calcio sono cambiati», spiega Stefano Tirelli, professore universitario di Scienze motorie, collaboratore di Nazionali (Inghilterra e Ghana) e club (Chelsea). «Ormai i giocatori si allenano in partita. Nel corso della settimana dovrebbero lavorare solo con il pallone, riducendo i carichi di una volta. Avevano senso quando si giocava una gara alla settimana. Non adesso. E bisogna considerare l´elemento psicologico. Allenandosi sempre con il pallone i calciatori si divertono. Lo stress è già molto forte per i continui impegni e viaggi. La strada per ridurre gli infortuni passa questo approccio nuovo: farli lavorare con il sorriso».