LEGGO (F. BALZANI) - Menez, Mexes e Brighi: tre personaggi in cerca di un posto. Il primo ormai abituato alla sostituzione fissa, il secondo da intoccabile a riserva (in scadenza di contratto), il terzo relegato a ruolo di tappabuchi nei momenti demergenza. Ecco i tre agnelli spesso sacrificati dal lupo Ranieri.
MENEZ
«Mi fido di Totti», «Adriano tornerà Imperatore», «Borriello è impressionante». E Menez? «Può diventare un numero uno, ma si deve sciogliere e essere meno pretenzioso con se stesso», dice Ranieri. Eppure il 23enne parigino è risultato, insieme a Borriello, il migliore in questo difficile inizio di stagione. Menez è stato ripagato con sei sostituzioni su sei partite. Se non è un record, poco ci manca. Dal francese mai una polemica, una fuga negli spogliatoi o una dichiarazione fuori posto. Un comportamento esemplare che non gli ha evitato neanche lultima sostituzione (contro il Cluj) per un Adriano fuori forma e fuori ruolo. Menez ha dimostrato però di aver acquisito ciò che Spalletti e Ranieri gli rimproveravano non avere nei suoi primi mesi romani: si mette al servizio dei compagni, si sacrifica e in attacco salta luomo sì, ma senza strafare.
Mancano ancora i gol, ma quello è un problema che riguarda tutta la Roma (a parte appunto Borriello). Il piccolo Jeremy intanto ha perso la Nazionale e contro il Napoli potrebbe sedersi di nuovo in panchina: Borriello in questo momento è insostituibile, Totti deve ritrovare gol e convinzione al San Paolo dove la Roma non perde da 13 anni e Vucinic dopo il gol contro lInter difficilmente resterà fuori.
MEXES
Chi la nazionale sembra averla conquistata definitivamente è invece Mexes. Il difensore è stato convocato ancora una volta da Blanc nonostante il momento poco felice. Mexes ha fatto capire a chiare note di amare alla follia Roma, ma di non poter più sopportare una situazione da terzo incomodo alle spalle di Juan e Burdisso. Il contratto scadrà tra 8 mesi e da gennaio sarà libero di accordarsi a parametro zero con una delle tante pretendenti (Chelsea e Milan in testa). Sarebbe un danno economico enorme per la Roma che perderebbe così un nazionale di 28 anni del valore di 15 milioni senza incassare un euro.
BRIGHI
Un pericolo che non corre Matteo Brighi (il suo rinnovo è arrivato pochi giorni fa) domenica al rientro per la squalifica di Perrotta. Anche il centrocampista però sta trovando poco spazio. La sua unica presenza dal primo minuto infatti si registra a Brescia e solo perché De Rossi era rimasto a Roma infortunato. Ranieri gli preferisce il 34enne Perrotta e per Brighi restano solo pochi scampoli di partita.