IL MESSAGGERO (U. TRANI) - In unazione, bella e decisiva, la gioia fa rima con la rabbia: la Roma vince con il Lecce, ma non fa in tempo a esultare perché contemporaneamente perde Totti per il derby. Il capitano lancia Vucinic verso il 2 a 0 che sarà pure il risultato finale e mai visto in questa stagione, primo successo con due reti di scarto, ma Olivera sgambetta da dietro Francesco
Nel pomeriggio del rilancio in classifica, basta poco per rivedere da vicino la zona Champions, la Roma ritrova due protagonisti dellentusiasmante duello con lInter, partito proprio un anno fa: Nicolas Burdisso che salva un gol fatto e segna quello del vantaggio e Vucinic che nel primo tempo si accanisce contro il suo ex club e nella ripresa regala ai compagni la rete della sicurezza. Laltro dato confortante è, in coincidenza con il rientro di Julio Sergio, la seconda gara di fila chiusa senza prendere gol. Il resto, per una volta, non interessa. Cioè gioco, tattica, condizione atletica e cambi: il risultato assolve al momento Ranieri.
La Roma, dunque, si affida solo a Vucinic. Uno schema, palla a sinistra Mirko che tiene in apprensione la difesa incerta di De Canio, creando le chances migliori nel primo tempo: slalom iniziale con destro ravvicinato e chiusura in angolo di Rosati, tre conclusioni bloccate, palla a rimorchio per il sinistro di Totti respinto dal portiere e con Borriello che in semirovesciata centra la traversa, scambio in corsa con Brighi per la conclusione, entrando in area, intuita sempre da Rosati e finita a stamparsi sulla traversa.
Vucinic cè, insomma, e tiene in vita la Roma, statica nel suo 4-4-2, sia davanti con Totti poco brillante e Borriello macchinoso, sotto lo sguardo interessato di Prandelli, che a centrocampo, con Perrotta fuori ruolo a destra, De Rossi non al meglio e recuperato solo perché manca Pizarro e Ranieri non si fida di Simplicio che invece diventerà decisivo nella ripresa, Brighi che va al minimo. Dietro, qualche amnesia. Mexes, bravissimo a Parma, è a casa: dicono con la febbre. In campo va Nicolas Burdisso che aiuta Juan, spaesato e fiacco, contro Di Michele e lex Corvia. Che si presenta con un destro da fuori area: la prima traversa del pomeriggio è sua, ma Julio Sergio si fa trovare lontano dalla linea di porta. Il primo pericolo chiama i primi fischi del pubblico. Il portiere giallorosso salverà subito dopo, in angolo, su tocco da vicino nuovamente di Corvia. Mentre la curva se la prende con la proprietà uscente, Vucinic si scatena. Gli altri no, anche se per una ventina di minuti ha lavoro solo Rosati. A fine tempo, però, Juan ritarda il retropassaggio a Julio Sergio che, da parte sua, non avverte il compagno. Piatti salta il portiere giallorosso e appoggia indietro, in area, a Corvia: destro piazzato e parata, con le gambe e inginocchiandosi, di Burdisso. La Sud sbotta: non ne può più e lo urla alla Roma, fischiata al rientro negli spogliatoi.
Primo avvicendamento, forzato, di Ranieri già tra le due frazioni. Fuori Cassetti, contusione alla caviglia, ecco Cicinho. Il Lecce, con il suo 4-3-1-2, si presenta bene anche dopo lintervallo: Piatti, il trequartista che durante il match si dedica a De Rossi, va subito al tiro, di destro. Julio Sergio replica in volo, palla in angolo. Ma lingresso di Simplicio, esce Perrotta, sblocca la Roma. In fase offensiva è 4-3-3, il brasiliano porta qualità. Borriello impegna ancora Rosati. Dalla sinistra Riise, Nicolas salta più alto di Giacomazzi, fa centro e corre ad abbracciare il fratello Guillermo a bordo campo. E festa per i Burdisso allOlimpico, al diciassettesimo. E per la Roma che, con Borriello di testa, spizza di nuovo la traversa su corner di Totti. Al trentunesimo il raddoppio di Vucinic, scatto a sinistra e destro nellangolo lontano, lespulsione di Totti (e di Oliveira) e subito dopo il cambio che non ti aspetti, Menez per Brighi. Ma almeno il francese si accende. E chiede, spinto dalla gente che fa pace con la Roma, spazio nel derby.