Destro e Okaka, l’Italia vola

09/10/2010 alle 11:58.

CORSPORT (R.BOCCARDELLI) - L’Italia di Casiraghi è con un piede e mezzo nelle finali euro­pee che si svolgeranno in giugno in Danimarca. Con il 2- 0 rifilato ieri sera alla Bielorussia, gli azzurrini possono guardare infatti al ritorno di martedì a Borisov con molta fidu­cia, visto anche il valore espresso in campo dalla Bielorussia

Anche stavolta, come nelle ultime gare di qualificazione, Casiraghi ha praticamente indovinato tutto, dan­do fiducia ai quasi esordienti Fab­brini e e preferendo Okaka che non gioca nella Roma a un Ma­cheda che gioca nel Manchester United. Scelte premiate, squadra con tasso tecnico più alto grazie an­che ai rientri di De Silvestri (peral­tro un po’ in ombra), Santon e Poli. La Bielorussia ci ha messo in diffi­coltà solo in qualche occasione, gra­zie soprattutto alle giocate del ca­gliaritano Sivakov e alle insidie por­tate da Skavysh sulla fascia destra.

Scelte di Casiraghi premiate so­prattutto dall’azione che ha portato gli azzurri al gol del vantaggio, con Okaka che difende benissimo un pallone sulla trequarti, offre a Fab­brini che dribbla a rientrare e im­buca per il taglio di , che fa gol di sinistro toccando di prima in diagonale. Azione bellissima che ha messo ancora una volta in luce il ta­lento di questo giovane astro na­scente, Fabbrini, un ragazzo strut­turato (e che si muove) come un gio­catore Anni Settanta, ma terribil­mente efficace in dribbling con la sua finta di “anca” e bravo nell’inse­rimento e dell’assist. Ricorda in qualche modo il primo Vialli e sicu­ramente farà parlare ancora di sè. Così come : prima partita da titolare e primo gol in azzurro e la conferma che c’è un altro bomber in crescita. Gioca nel ma è del­l’Inter. Così come Fabbrini gioca nell’Empoli ma è dell’Udinese.

Nella ripresa, quando i bielorussi hanno tentato il tutto per tutto spo­stando il baricentro in avanti e ce­rando qualche grattacapo alla no­stra retroguardia, Casiraghi ha tolto , una punta, inserendo Mar­rone in un centrocampo che iniziava a soffrire anche per la poca tenuta di Poli, a corto di partite. Mossa vin­cente perché così riequilibrata, la squadra ha subito ritrovato compat­tezza riuscendo a non dare più cam­po ai ragazzi dell’Est e portando an­zi alcuni pericolosi blitz verso l’aera avversaria.

In uno di questi Schelot­to, infaticabile, ha dribblato a rien­trare mettendo un cross teso da de­stra sul quale si sono avventati qua­si in contemporanea Fabbrini e Okaka. Il colpo vincente è stato del romanista al quale Rieti porta evi­dentemente fortuna: secondo gol in questo stadio in due presenze dopo quello, sempre del 2- 0, realizzato contro l’Ungheria nel marzo scorso. Indovinato anche il cambio di un esausto Poli con un pimpante Mu­stacchio, schierato fuori ruolo ma in grado di dare una mano a tutti i re­parti in un finale in cui era necessa­rio non rischiare nulla.

Proprio nei minuti di recupero un fallo inutile di De Silvestri al limite della nostra area ha concesso uan chance importante alla Bielorussia. Il di Drahun è sibilato di po­chi centimetri alla sinistra del palo di Mannone. Sarebbe stata una bef­fa.