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«Totti-Cassano? Sì, per i giovani»

29/09/2010 alle 11:59.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Uomini veri, schietti. Uomini il cui rapporto va al di là del calcio. E non potrebbe essere diversamente, trattandosi di Cesare Prandelli e Francesco Totti. Le loro carriere si sono incrociate per un brevissimo lasso di tempo nell’estate 2004, poi hanno proseguito su binari diversi. Ma quelle strette di mano e quei discorsi nei primi giorni del mister a Trigoria sono serviti a cementare il loro rapporto. Non strettissimo (nel senso che non si sentono tutti i giorni) ma sincero. Per questo non c’è da stupirsi quando il commissario tecnico azzurro dice: «Francesco ha tantissima qualità ed è un giocatore di grande



Parole forti, quelle del nuovo tecnico azzurro, che subito hanno fatto scattare il "toto-ritorno" su una prossima convocazione di in Nazionale, tanto che i bookmakers inglesi starebbero già preparando le quote. La questione, però, non è così semplice. Prandelli, che ieri era alla conferenza stampa di presentazione della campagna dell’Associazione Toscana Tumori, ha risposto a una domanda su una possibile riunione della
coppia -Cassano. Non in Nazionale, ma magari in una partita amichevole, meglio se di solidarietà. La domanda si riferiva alle dichiarazioni proprio del giocatore della Sampdoria che qulche settimana fa a Coverciano aveva detto: «Il mio sogno è giocare di nuovo, almeno una volta, con ». Prandelli, che fin dall’inizio della sua gestione ha puntato a dare un volto nuovo e più vicino alla gente alla sua Italia, ha risposto proprio con questo intento: «L’idea di vedere insieme e Cassano era legata ad un desiderio particolare. Si stava parlando di amicizia e del rapporto tra i due giocatori. Ho detto che sarebbe bello che due amici si potessero ritrovare su un campo da calcio, magari in un’occasione che potesse essere di aiuto per i ragazzini»

Eccolo, il punto della vicenda: i bambini. Prandelli vorrebbe che i giovani tornassero «a riempire

gli stadi»
e in cuor suo sa che è l’unico giocatore in Italia in grado di conquistarli tutti, da Nord a Sud, con buona pace dei vari Borghezio e compagnia. Nei pochi mesi romani il ct ha avuto modo di apprezzare la sensibilità e la dolcezza del e - riferisce chi lo conosce bene - ne è rimasto sinceramente colpito. Per questo sogna di organizzare qualcosa che possa in qualche modo coinvolgere e, in seconda battuta, anche Cassano.

Un’idea del genere troverebbe consensi anche in federazione e in tutto lo staff azzurro che stima il uomo ancora più del calciatore. Si tratta però al momento solo di fantasie. Perché gli impegni dei giocatori sono serrati e bisognerebbe trovare una causa veramente importante per realizzare qualcosa del genere. Vedere di nuovo Francesco  con la maglia azzurra è praticamente impossibile, ma davanti alla solidarietà il non si è mai tirato indietro. E se a chiederglielo fosse una persona che stima come Prandelli sarebbe quantomeno disposto ad ascoltare. Come sua abitudine.

Anche perché non porta rancore a Cassano, nonostante - ed è inutile negarlo - sia rimasto ferito dal comportamento di quell’amico e compagno che aveva accolto a casa sua come un fratello e che era stato l’unico calciatore ad essere presente al suo matrimonio il 19 giugno 2005. Cinque anni prima del sì di Antonio, profondamente maturato dall’unione con la moglie e pronto a riconoscere i tanti errori commessi negli anni romani. È proprio questa maturazione la premessa indispensabile per pensare di realizzare, un giorno, quello che lui stesso ha definito «il mio ultimo sogno».