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«Supermarco, centravanti vero»

30/09/2010 alle 12:15.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - Un gol che si vorrebbe vedere e rivedere, quello di SuperMarco Borriello contro il Cluj, per la bellezza del gesto e la difficoltà che l’ha accompagnato nella realizzazione. Come sottoscrivono alcuni tra i grandi ex attaccanti italiani degli anni ’70 e ’80. «Non è certo una sorpresa, per me, un gol così ad opera di Borriello – sostiene Alessandro Altobelli – perché anche nella partita giocata contro il Bologna

«E’ un giocatore che, se sta bene fisicamente, ha già dimostrato quanto vale, arrivando anche in nazionale. E’uno forte dal punto di vista fisico, ma che riesce ad abbinare una tecnica sopraffina. E’ uno che ha classe, e con un piede di quelli giusti, morbido. Insomma, un giocatore con la G maiuscola. E che penso potrà dare veramente tanto alla Roma». Chiude la galleria dei giudizi Pierino Prati. «Un gol molto bello - dice l’ex attaccante di Roma e Milan. – Insieme a quello di Ibrahimovic è tra i più belli di questa giornata di . Il suo, poi, non è una novità, perché gliene avevo già visti fare così con la maglia rossonera. Spostandosi con il corpo e colpendo al volo di sinistro in mezza rovesciata. In quel genere, acrobatico, Borriello è un maestro. Le difficoltà? Sono tante: innanzitutto perché, su una traiettoria come quella, con il pallone che arriva da dietro, alto, lui deve cominciare a pensare a come spostare il corpo, e subito, perché è quasi di spalle alla porta. Lo fa lateralmente, per mettersi nella posizione più favorevole per poter colpire al volo di sinistro. Si è come creato lo spazio per calciare in questo modo, perché se l’avesse controllata, l’avversario l’avrebbe probabilmente contrastato. Invece, così, si è preparato a colpire con il suo piede preferito. Sembra tutto molto facile, ma in realtà ci vuole una grande coordinazione e una velocità di pensiero straordinaria, perché tutto va fatto in tempi strettissimi. In poche parole, lui si è creato l’azione nella testa e, in frazioni di secondo, l’ha tradotta in pratica. Una cosa che gli riesce benissimo e che non è affatto casuale, visto che gol così sono tra i suoi preferiti. La dimostrazione che è un attaccante di grande personalità, per la capacità che ha di decidere in un istante come risolvere a suo favore una situazione. E poco importa se la porta gli sta lateralmente, perché lui – da grande attaccante – ha il fiuto per capire dov’è».