Sawiris ora cerca partner per Wind

10/09/2010 alle 11:35.

IL SOLE 24 ORE - Dopo un mese di indiscrezioni e rumors sulla vendita del suo impero di tlc alla russa VimpelCom e l'addio all'Italia, Naguib Sawiris in persona scende in campo. Uscendo da settimane di silenzio, il magnate egiziano ha voluto dare indicazioni sul destino della compagnia telefonica Wind: nessuna vendita, ma la ricerca di un socio. L'occasione era la presenza a Roma del tycoon del Cairo (ieri si è tenuto un consiglio di amministrazione della cassaforte Weather) e Sawiris ne ha approfittato per incontrare i dipendenti di Wind, al traguardo dei cinque anni dalla mega-acquisizione da 12 miliardi che l'ha portato a sbarcare nelle tlc in Italia. Semmai un'operazione ci sarà, ha fatto intendere, sarà un matrimonio per Wind. Dichiarazioni che non sono servite



Niente più vendita, dunque, ma un'alleanza: la ricerca di un socio è una mossa che Sawiris non ha mai escluso negli ultimi anni, ma quello emerso ad agosto era qualcosa di diverso. E gli advisor, la banca d'affari Lazard per conto di Sawiris, e Deutsche Bank sul fronte dei russi, stavano lavorando al progetto di una vendita della holding Weather ai russi (con Sawiris che avrebbe ottenuto cash e una quota del nuovo gruppo), sul modello dell'operazione Lafarge-Orascom Cement conclusa dal fratello di Naguib, Onsi.



A ben vedere dei soci Sawiris li ha già: sono i fondi di private equity azionisti di Weather. E viste le difficoltà finanziarie in cui versa l'impero (dove Wind è in realtà il pezzo più pregiato e la società più profittevole), Sawiris avrebbe bisogno di reperire liquidità. Tra i nodi più critici e impellenti: il default tecnico in Grecia, dove il magnate deve rimborsare dei prestiti di Wind Hellas e dove le banche hanno concesso una moratoria che scade a ottobre (e se per allora la compagnia ellenica non avrà onorato i suoi debiti scatterà il default definitivo). Tra i banchieri d'affari vicini al dossier non c'è però preoccupazione che questo si traduca in un fallimento a cascata delle altre società del gruppo (cross-default): in particolare il debito di Wind è garantito da azioni della società stessa e, inoltre, visti i flussi di cassa che genera, questo la terrebbe al riparo da un eventuale dissesto di Wind Hellas. Inoltre c'è la questione Algeria dove, a causa del deterioramento delle relazioni tra i due Paesi, Sawiris, proprietario dell'operatore locale Djezzy, è finito nel mirino delle autorità (prima con una maxi-multa da 600 milioni di dollari e poi con l'annuncio di una ri-nazionalizzazione della licenza telefonica).