L'urlo della Roma

29/09/2010 alle 09:57.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il brindisi anche in coppa. Come in campionato nell’ultimo weekend, la Roma riscopre il gusto del successo pure in Champions, il primo in questa edizione dopo la sconfitta di Monaco. E Ranieri concede il bis, indovinando i cambi nella ripresa proprio come contro l’Inter: 2 a 1 al Cluj, vittoria pesante ma sofferta, con la formazione romena che colpisce una traversa e un palo sullo 0 a 0 e che resta in partita sino all’ultimo secondo del recupero.

Ranieri per il debutto casalingo in Europa ripresenta il , l’assetto con cui questo gruppo di solito ritrova il gioco e i gol: la gara è da vincere e la formula sembra quella giusta. Ma l’inizio del Cluj, capace di aspettare per poi ribaltare l’azione in contropiede con il semplice e funzionale 4-4-1-1, fa cambiare presto il sistema di gioco: la Roma, già a metà tempo, è di nuovo con il 4-4-2, visto sabato sera contro l’Inter, anche se sono quattro le novità nello schieramento di partenza. La modifica serve perché i romeni vanno spesso al tiro e, nonostante l’atteggiamento più prudente dei giallorossi, Traorè, approfittando si un’indecisione di Burdisso, entra in area e davanti a prende la traversa, ignorando tra l’altro Culio che è solo davanti alla porta. L’obiettivo di Ranieri è chiaro: bisogna dare più sicurezza alla difesa, inedita e rivoluzionata con l’inserimento di Cicinho, Mexes e Castellini. Tre su quattro della linea titolare, forse troppi. Solo l’ultimo, a sinistra, è attento e non soffre troppo Culio. Gli altri due soffrono, soprattutto il francese contro Traorè, anche se poi sarà lui a sbloccare nella ripresa il risultato.

Il brivido sveglia la Roma, sin lì troppo timida e statica. Perotta, partito trequartista alle spalle di , adesso è a sinistra, nella linea dei quattro centrocampisti: partecipa meno, ma aiuta Castellini contro Culio. A destra c’è Menez, il più vivace, sostituito poi dopo la prima parte. Recuperato Pizarro, per il consueto tandem con in mezzo al campo, ora Vucinic può avanzare ed affianca il capitano. Il montenegrino sarà il primo giallorosso a centrare lo specchio della porta su delizioso pallonetto di al trentaquattresimo: il Nuno Claro fa muro. Due minuti dopo, dal lato opposto, è , spigliato e lucido, a liberare in area Vucinic che calcia di piatto ma la conclusione è debole e centrale, quindi facile per Nuno Claro. Sono due chances sprecate che complicano la gara alla Roma. , in avvio fuori dal gioco, cresce un po’ e va al tiro di sinistro. Il romeno respinge, Menez raccoglie, calciando però sul fondo. Ancora il capitano, stavolta su punizione: Nuno Claro replica in angolo.

Ranieri comincia la ripresa con Adriano al posto di Menez: dunque, con tre punte, anche se si sistema qualche passo indietro ai due compagni. E’ il terzo modulo della serata: 4-3-1-2, quasi , con il brasiliano che sta abbastanza largo sulla destra, dove però tocca pochi palloni. La Roma rischia subito: tacco volante di Hora per Traorè che, dal limite, colpisce forte di sinistro ma la palla finisce sul palo e schizza sul fondo. Come contro l’Inter, diventano fondamentali le sostituzioni, stavolta anticipate al diciannovesimo: dentro Cassetti per Cicinho, con l’intenzione di coprire maggiormente sulla fascia destra visto che Adriano non rientra, e Borriello per Vucinic che prima di uscire batte di forza una punizione per la deviazione di Nuno Claro. Cinque minuti e i giallorossi passano. Da un corner conquistato da , Pizarro appoggia in area, rasoterra, per Mexes; forte sul primo palo e 1 a 0 al ventiquattresimo. Il francese festeggia la prima rete della Roma in questa edizione della . Due minuti e 2 a 0: lancio di e splendida girata al volo di Borriello che incrocia sul palo più lontano. Ma la partita non è chiusa. Punizione dalla sinistra di Culio e colpo di testa vincente di Rada che salta più alto di , unica distrazione della serata del mediano: 2 a 1 al trentaquattresimo. Cartu mette Bjelanovic per l’assalto finale, ma la Roma tiene e l’Olimpico, dopo tre lunghissimi minuti di recupero, può cantare per la seconda vittoria consecutiva, quasi più sofferta della prima contro i campioni d’Europa.