Lippi jr: «Mai tramato. Io vedo mio padre solo come allenatore»

24/09/2010 alle 13:30.

CORSPORT (M. BASILE) - Davide Lippi? «Eccomi». Suo padre è l’uomo del giorno. «E che c’entro io?». Ranieri ha parlato di trame. «Trame». Trame nel buio per portare Lippi alla Roma. «E’ inutile chiamare me, se vuole ri spondere lo farà lui, io non c’entro».

Ma lei è il figlio.

« Ho già tanti giocatori da seguire... Non devo commentare niente, non ne voglio neanche parlare».

Lei deve lavorare.

«Ho tanto da pensare alla mia azienda... » .

Con tutti quei giocatori.

«Una trentina. Ora sono a Firenze, poi vado a vedere la , poi Milan- ... ».

Una vitaccia.

«No, ma insomma...».

Dicono: Davide Lippi vive a Roma e si sta dando da fare per portare il padre alla Roma.

«Cado dalle nuvole».

Cada.

«... insomma io spingerei per far venire mio padre a Roma?».

Così dicono.

«Io non c’entro niente, ho da seguire tutti i miei giocatori con i loro contratti ».

Chiellini, Donadel...

«E poi c’ho Rosi, a proposito della Roma, che dopo la partita di Brescia... figuriamoci quanto c’ho da pensare a mio padre... » .

Davide Lippi non trama.

«Mai fatto in vita mia».

Questo è parlare chiaro.

«Non ho parlato con nessuno della Roma, voglio dire riguardo a mio padre, e nessuno mi ha chiesto niente, almeno a me».

Però Ranieri alle trame ci crede. Dice che era già successo alla .

«Sono rimasto sorpreso quando l’ho sentito in tv».

Suo padre se ne va in barca a pescare e lo mettono sempre in mezzo.

«Se vuole rispondere lo farà lui».

Magari una parola in nome del padre.

«Ma io sono un figlio particolare».

Cioè?

« Ho smesso di pensare a un padre, per me è un allenatore».

Addirittura?

«Lui fa l’allenatore e lavoriamo nello stesso ambito e io non ho allenatori, solo giocatori... ma mica sta registrando?».

Perché?

« Non vorrei che queste frasi fossero registrate».

Un figlio che dice non spingo per mio padre alla Roma, lo considera un messaggio eversivo?

«Non si sa mai cosa poi viene fuori...».

Titolone in prima, Davide Lippi ammette: non ho tramato. Scherza, vero?

«E’ che... mi mettono sempre in mezzo ».

Come quella volta con Cassano: dissero che suo padre non l’aveva convocato in Nazionale perché lei ci aveva litigato.

«Io e Antonio siamo amici da sempre. Ogni volta ci ridiamo sopra su quella storia».

Questa di Lippi alla Roma, invece...

«Non so niente, non dico niente».

Marcello è un allenatore, non un padre.

«E’ come se lei adesso chiama un altro procuratore, Tinti, e gli chiede di Lippi. Lui risponderebbe che c’entro io?».

E certo, si chiama Tinti.

« Così è per me. Nella vita mi hanno insegnato che più si sta zitti e si lavora e meglio è».

Zitti e pedalare.

«Sa, il mondo del calcio è un po’ così, dici una parola e si crea un macello».

Mettiamo la parola fine: Davide Lippi non vuole portare il padre alla Roma.

«Io non porto nessuno».

E Lippi non diventerà allenatore del la Roma.

«Beh, questo lo deve dire lui, io non so niente, la cosa non mi riguarda».

Già, lei non lo vede come padre.

«Per me lui è solo un allenatore».