Doni: «Io pronto a tornare»

24/09/2010 alle 11:40.

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - ERA il 28 febbraio scorso, la Roma pareggiava a Napoli in una bolgia infernale una partita già vinta e Alexander Marangon detto Doni giocava la sua ultima partita da titolare con la maglia della Roma. Dopo quella data l’avventura romanista del portiere brasiliano è stata tutta in salita perché da quel momento Ranieri ha scelto definitivamente Julio Sergio come titolare della porta giallorossa. Una scelta che Doni ha sempre digerito con fatica, anche perché si è sempre sentito un titolare. Non a caso Dunga decise di portarlo al mondiale sudafricano come secondo di Julio Cesar nonostante una stagione

E il , che ha uno degli stipendi più alti dentro lo spogliatoio giallorosso, ad un certo punto ha capito di essere diventato quasi un peso per la società che voleva in tutti i modi liberarsi del suo ingaggio e di quello di Cicinho e Julio Baptista. Per questo non ha mai rifiutato nessuna soluzione tra quella che la Roma gli aveva proposto: proprio negli ultimi giorni di mercato aveva trovato l’accordo sia col Fulham sia col West Ham, poi le trattative saltarono perché la società giallorossa, vista la poca affidabilità di come secondo e le condizioni fisiche di Julio Sergio che aveva avuto qualche problema fisico, decise di cautelarsi mantenendolo in organico.

 Alla luce dell’infortunio capitato al numero 27 mercoledì a Brescia, la scelta si è rivelata più che giusta. Anche perché nel frattempo Doni si è rimboccato le maniche e ha lavorato come un matto per cercare di mettere in difficoltà Ranieri. Al Rigamonti mentre Julio Sergio si faceva male, Doni era in tribuna al fianco di Antunes e dei dirigenti giallorossi. E ora che proprio la sfortuna del collega potrebbe riaprirgli la porta della Roma, il pensiero di Doni va proprio a lui. Non sono amici nel senso stretto del termine, lo hanno dichiarato entrambi, ma il rispetto c’è sempre stato. «Mi dispiace per Julio Sergio - le sue parole ad un sito brasiliano - gli faccio gli auguri di una pronta guarigione». Parole che seguono di pochi minuti quelle che aveva detto ad alcuni tifosi giallorossi che ieri mattina erano andati ad aspettare i giocatori fuori dai cancelli di Trigoria.

«Doni, speriamo che giochi tu in porta contro l’Inter», gli hanno detto mentre gli chiedevano l’autografo. Lui si è limitato a sorridere e a rispondere che «in questi mesi mi sono sempre allenato bene, ma è il mister che decide chi gioca». Probabilmente domani sera toccherà proprio a lui perché nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa non ha convinto nessuno. Per lui sarà come un nuovo esordio, un’emozione simile a quella provata il 23 ottobre del 2005, quando Spalletti a sorpresa lo mandò in campo contro la Lazio: la Roma pareggiò 1-1 e tre giorni dopo vinse 3-2 al Meazza contro l’Inter. Quello fu un bell’inizio

per lui, la speranza è che quello di domani sia ancora più bello. Per lui, e per la Roma.