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IL ROMANISTA (D. GALLI) - Sei anni di Nazionale. Ieri Daniele De Rossi ha festeggiato il sesto compleanno dalla prima presenza nellItalia dei grandi. Era il 4 settembre del 2004 quando Marcello Lippi lo mandò in campo per la prima volta nella partita contro la Norvegia. Pochi minuti e subito il gol che fece capire a tutti che Danielino sarebbe stato il futuro, non solo della Roma ma anche della nazionale. Quattro giorni dopo, contro la Moldavia, per lui ci fu solo panchina. Possibile che anche stavolta Prandelli decida di farlo riposare visto che limpegno contro le Faroe è quanto meno abbordabile? Difficile, almeno stando a quanto detto ieri in conferenza: «Daniele è in un momento della carriera in cui deve assumersi delle responsabilità importanti. Vedo un De Rossi in netto miglioramento».
Cè da scommettere, dunque, che Prandelli insisterà sul trio di centrocampo De Rossi-Pirlo-Montolivo e su Antonio Cassano, per il quale ha speso belle parole: «Antonio lho trovato maturato. Il matrimonio con Carolina gli ha dato serenità, ma è anche cresciuto come giocatore. Quando vedi che arriva per primo nello spogliatoio, e se parli di situazioni tattiche che di solito non prendono e invece è lui a proportele, capisci che come giocatore è cresciuto, è diverso. Un episodio mi ha fatto capire: parlavamo di calcio e di campionato, e lui lo faceva in modo diverso da quando eravamo alla Roma. Prima per lui il calcio era solo fantasia e genialità. Ora si sente responsabilizzato». E nella prima partita ufficiale del dopo Sudafrica, Prandelli si è affidato a lui. Ma il solo Cassano non può bastare: «Questa Nazionale può dare molto ma molto di più - ha spiegato il ct -. Lho sempre detto, ci vuole pazienza. E come quando qualcuno vuole costruire un grattacielo, scava le fondamenta e trova subito difficoltà. Il calcio italiano ha molta più qualità di quello che ora noi immaginiamo. Ma stiamo appena alle fondamenta, abbiamo cominciato a capire come dobbiamo giocare. E se riusciamo a vedere che grattacielo verrà, è veramente un edificio molto bello».
Ieri mattina, intanto, il gruppo azzurro è sbarcato a Pisa di rientro da Tallinn. Un pullman ha prelevato la squadra sottobordo per il trasferimento a Coverciano, dove nel pomeriggio si è svolto un leggero allenamento soprattutto per quelli che non avevano giocato contro lEstonia. E nel corso della seduto si è infortunato Giuseppe Rossi, che ha abbandonato il campo con una vistosa fasciatura alla gamba sinistra dopo un infortunio di gioco. Oggi di nuovo in campo in vista della partita di martedì a Firenze. Un ritorno a casa per Prandelli che in Tribuna si troverà
il nuovo presidente del settore tecnico della Federcalcio, un certo Roberto Baggio.