«Chi prende la Roma si fa lo stadio»

10/09/2010 alle 11:34.

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Sindaco Alemanno a che punto è il passaggio di proprietà della AS Roma? So per certo che ci sono molti interessamenti verso la Roma. Ne ho personalmente parlato con Unicredit e conosco bene la situazione. La Roma non è soltanto una importante società di calcio, è un patrimonio della città e di passione, per questo si sta lavorando in una direzione ben chiara. Quale? Che tipo di garanzie si possono dare ai tifosi della Roma su questi

So per certo che ci sono molti interessamenti verso la Roma. Ne ho personalmente parlato con Unicredit e conosco bene la situazione. La Roma non è soltanto una importante società di calcio, è un patrimonio della à e di passione, per questo si sta lavorando in una direzione ben chiara.

Quale? Che tipo di garanzie si possono dare ai tifosi della Roma su questi "interessamenti"?

Le garanzie sono le stesse che mi ha dato Unicredit. La banca sta certo vagliando le offerte da un punto di vista economico, ma sceglierà la proposta che assicuri più stabilità alla società di calcio e al suo

mondo, che assicuri non soltanto un presente senza ansie, ma un futuro importante all’altezza del bene di cui stiamo parlando.

La Roma da sempre è stata una questione politica, i tifosi temono che i soliti giochi di potere possano influenzare le trattative d’acquisto.

Su questo sono io che mi faccio direttamente garante. Farò in modo che nessun condizionamento di sorta possa entrare nelle valutazioni che debbono seguire soltanto dei criteri di tutela e vantaggio per la società. La politica non deve entrare in questa partita.

In questa partita però c’è già lo stadio, o no?

Lo stadio è una questione importante. Chi compra la Roma sa benissimo che c’è la possibilità di costruire un nuovo impianto. Ed è una possibilità concreta. Reale. Forte. Proprio ieri ho parlato con Crimi, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, e la legge sullo stadio va avanti.

Quanto conterà nella trattativa?

Non sarà un valore negoziale. Ripeto: chi compra la Roma sa che può costruire lo stadio, ma questo non deve diventare una speculazione.

Tra le tante manifestazioni d’interesse ci sono piste italiane ed estere?

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Il Sindaco di Roma chi preferirebbe tra un proprietario italiano e uno straniero?

Sicuramente c’è una forte radice romana che va tenuta in considerazione, ma anche le piste che portano all’estero sono importanti. La soluzione migliore è la soluzione migliore per la Roma: un proprietario che dia certezze adesso e prospettive domani. Stabilità e progettualità.

Come sono i suoi rapporti con Rosella Sensi?

Buoni. La Sensi è una grande dirigente, anche se mi sembra che abbia glissato, come tutti del resto, sulla questione della pulizia nell’area dello stadio Olimpico. Credo sia giusto che a pagare siano le presidenze

delle società di calcio quando l’Olimpico viene utilizzato per fini sportivi, e non più Ama, come avvenuto finora. Mi auguro una soluzione condivisa che tuteli la Roma, la Lazio, il Coni, gli organizzatori di eventi e l’azienda Ama.

Roma à olimpica, Roma in corsa per le Olimpiadi, si è parlato di Rosella Sensi come possibile

presidente del comitato promotore.
Per quell’incarico in pole position c’è

Gianni Letta, che dovrà costruire un suo staff. E in quella squadra ci può essere posto per tutti. Roma ha bisogno delle sue migliori personalità. Roma è una grande à olimpica.


E presto sarà una à che ospiterà un Gran Premio di Formula 1.

Sì, e non vedo nessun problema con Monza. In Italia c’è spazio per fare due gran premi di Formula 1, così come d’altronde c’è spazio per fare due festival del cinema. Nessuna competizone, ma complementarità.

Domani ricomincia il campionato con il blocco delle radiocronache dell’emittenza locale.

Mi sembra una cattiveria, una cosa gratuita e sbagliata. Ho scritto una lettera ai sottosegretari all’Informazione, Paolo Bonaiuti, e allo Sport, Crimi, al presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, al presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, e al della Rai Tv, Mauro Masi, per chiedere di ripensare il divieto per

le radio private di trasmettere le radiocronache delle partite e per chiedere di trovare una soluzione che consenta alle radio di continuare ad effettuare le dirette degli incontri, senza limitarsi alla cosiddetta finestra informativa. Ho avuto anche un colloquio con Bonaiuti perché questa mi sembra veramente una cattiveria, e già ho ottenuto il suo sì.

Diventa anche un cambio di costume nella società

Esatto. Le radio private hanno un seguito di passione e competenze importante. C’è tutto un mondo attorno. Impedire le dirette integrali e concedere solo la possibilità di raccontare tre minuti ogni quarto d’ora, se è vero che tutela Radio Rai va a penalizzare oltremodo il grande pubblico delle emittenti locali. Perché il punto per me è un altro.

Quale?

Che sono due servizi non in concorrenza, che le radio private, quelle romane nel nostro specifico, e poi questa dell’emittenza locale è una battaglia di libertà. E’ importante mantenere il legame di passione col territorio che a Roma, poi, è particolarmente forte.

La passione per la Roma ha spesso un sinonimo: . Quanto e cosa significa il suo gesto per Sakineh

al Campidoglio non ha portato solo i suoi fiori, ma il suo cuore. E’ un gesto che mi ha inorgoglito, è un gesto di grande sensibilità di una grande persona.