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IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Con una rete come quella di martedì, Marco Borriello è entrato di diritto nellelenco di quelli che hanno segnato i gol più belli della storia della Roma. In che posizione di classifica si piazza la sua prodezza? Impossibile dare una risposta del genere. Così come non è pensabile di assegnare il primo posto. Perché ognuno ha il suo gol preferito e non solo per motivi tecnici. Magari perché gli ricorda un momento particolarmente felice o perché è legato alla sua prima Roma. Di sicuro cè un certo numero di gol che non possono non far parte della lista.
Era il 18 novembre 1984, il lancio fu di Conti e il suo sinistro a battere Giovanni Galli. Erano i tempi di Falcao e di Pruzzo. Del bomber si ricordano almeno due meraviglie. Una di queste è per molti il miglior gol di sempre, anche per la sua importanza: la rovesciata alla Juve al Comunale di Torino al 90esimo con Tacconi e rovinarsi una mano per provare inutilmente a prendere quella palla meravigliosa. Memorabile anche unaltra rete del centravanti coi baffi, vittima ancora la Fiorentina ma nella stagione 81-82. Cross di Conti, tacco al volo di Falcao e la sua testa a mettere dentro. Una sinfonia, una giocata corale. Bella quasi come quella del terzo gol al Goteborg nella prima partita della Coppa Campioni. Musica pura, come (magari in misura minore) il primo gol della Roma di Spalletti alla Dinamo Kiev con una serie infinita di passaggi. Un gol che ci riporta alla squadra di oggi, quella di Francesco Totti che non può mancare nellelenco. Addirittura Francesco potrebbe avere una classifica tutta per sé. Nella quale si devono inserire per forza il sinistro al volo alla Samp del 2006, il cucchiaio allInter nel 2005 e quello alla Lazio nel 2002. Un periodo quello fatto anche di vittorie a raffica nei derby. Come quella con il tacco di Mancini, lo stesso che a Lione fece il triplo passo (altri due gol da top 10). In tema di partite con la Lazio, cè anche da ricordare lunico gol romanista di Giovanni Piacentini nella stracittadina del 1993. E poi? Ci sarebbero da aggiungere il pallonetto di Montella a Sebastiano Rossi, una prodezza di Gerolin contro il Napoli nel 1986, o la rete della mitraglia di Batistuta alla Lazio. E poi i missili di Agostino e quelli di De Rossi, i tocchi di Cassano, il sinistro di Conti. E tanti altri. Sceglierne uno al quale si è più affezionati, al quale si vuole più bene? Impossibile. Come per i figli. E allora ci si salva in corner dicendo semplicemente che il preferito è lultimo, ovvero quello di Borriello. Anzi no, il prossimo, quello che deve ancora arrivare.